Ontario

Greenbelt salva e
più protetta di prima

TORONTO – Il governo dell’Ontario ha introdotto una legislazione che restituirà appezzamenti di terreno alla Greenbelt (la “cintura verde” nella quale non si può costruire) e ne codificherà i confini, aumentando la protezione della stessa Greenbelt e delle aree Oak Ridges Moraine. È quanto ha annunciato ieri il ministro degli Affari Municipali e dell’Edilizia Abitativa dell’Ontario, Paul Calandra, parlando di un “ulteriore livello di protezione che attualmente non esiste” che potrà essere modificato, in futuro, soltanto attraverso un processo pubblico e la legislazione, e non con una semplice regolamentazione come invece avvenuto finora, in particolare quando il governo provinciale ha utilizzato regolamenti per modificare i confini della Greenbelt, meno di un anno fa, rimuovendo 15 siti pari a circa 7.400 acri di terra protetta senza un voto in legislatura.

Com’è noto, da quando è avvenuta la rimozione di quei terreni dalla Greenbelt, sia il revisore generale della Provincia che il commissario per l’integrità hanno riscontrato che alcuni costruttori erano stati favoriti nel processo di selezione. In particolare, secondo il revisore generale circa il 92% della terra rimossa dalla “cintura verde” era andata a beneficio di tre costruttori che avevano legami con il Ministero dell’Edilizia Abitativa e che avevano incontrato l’allora capo dello staff del ministro (Steve Clark, predecessore di Paul Calandra) durante una cena industriale. I proprietari dei 15 terreni scelti attraverso quel processo avrebbero ottenuto un aumento di oltre 8,3 miliardi di dollari nel valore delle loro proprietà, aveva rilevato il revisore. Uno scandalo, che aveva causato le dimissioni del capo dello staff del ministro e poi del ministro stesso, finito a sua volta nel mirino del commissario per l’integrità secondo il quale lo stesso Steve Clark aveva infranto le regole etiche “non riuscendo a supervisionare il processo attraverso il quale i terreni nella ‘cintura verde’ venivano selezionati per lo sviluppo”.

Entrambi i rapporti rivelano un processo decisionale che mancava notevolmente di trasparenza e consultazione, non tenendo conto sia dei fattori ambientali che finanziari. Ciò ha portato anche ad un’inversione della decisione, con il premier Doug Ford che si è scusato per aver rimosso le terre e ha annunciato il dietrofront del governo provinciale, di fatto formalizzato dall’annuncio fatto ieri da Paul Calandra.

La nuova legislazione arriva anche sulla scia di un’indagine penale che la Royal Canadian Mounted Police (RCMP) sta conducendo proprio sull’apertura di parte della Greenbelt allo sviluppo edilizio: l’RCMP ha ricevuto il fascicolo dalla Polizia Provinciale dell’Ontario che ha “passato la palla” all’RCMP per evitare “qualsiasi conflitto di interessi percepito”.

Ieri, il dietrofront ufficiale: il Greenbelt Statute Law Amendment Act del 2023 ripristinerebbe tutte le protezioni precedentemente fornite dal Duffins Rouge Agricultural Preserve Act e le rafforzerebbe. Oltre a ripristinare tutte le proprietà che erano state rinominate o rimosse, il governo propone di mantenere nella Greenbelt i 9.400 acri (3.800 ettari) che sono stati aggiunti nel 2022. Questi includono terreni nella Paris Galt Moraine e nell’Urban River Valley aree in tutta la Greater Toronto Area. Il ripristino delle tutele e delle politiche del Greenbelt Act nella sua interezza implica la necessità di una revisione ogni dieci anni, come imposto quando la legislazione fu originariamente introdotta. Andando avanti, questa revisione sarà condotta da esperti imparziali ed apartitici in conservazione, agricoltura ed ambientalismo ed includerà il coinvolgimento delle comunità e degli indigeni. Una volta definitive, le raccomandazioni degli esperti verranno fornite al revisore generale ed al commissario per l’ambiente per la consultazione al fine di garantire che il processo di revisione sia stato equo e guidato dalle recenti raccomandazioni per migliorare il processo.

“Stiamo portando avanti il ​​nostro impegno per ripristinare completamente queste terre e fornire una maggiore protezione alla cintura verde”, ha affermato il ministro Calandra, aggiungendo che “allo stesso tempo rimaniamo impegnati ad affrontare la crisi dell’offerta abitativa dell’Ontario ed a lavorare con i nostri partner municipali per raggiungere i nostri obiettivi di edilizia condivisa”.

Nelle foto in alto, una protesta in difesa della Greenbelt (da Twitter X – @HamiltonHeino) e, nella foto piccola, il ministro Paul Calandra (da Twitter X – @PaulCalandra)

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