Ontario

Governo-Etfo,
accordo molto lontano

TORONTO – I negoziati tra il governo Ford e l’Elementary Teachers’ Federation of Ontario (ETFO) continuano in gran segreto ma un’intesa, al momento, non si profila all’orizzonte. È quanto afferma Global News che è riuscita ad entrare in possesso di un documento dell’ETFO dal quale risulta un divario significativo tra la posizione della provincia e quella del sindacato degli insegnanti elementari su compenso, dimensioni delle classi e didattica a distanza.

Il documento afferma che i negoziatori dell’ETFO vogliono aumenti salariali annuali per tenere il passo con il tasso di inflazione nei prossimi quattro anni, in aggiunta a un altro punto percentuale all’aumento del costo della vita per i suoi 83.000 membri. Il sindacato non quantifica il costo della vita. La misura dell’inflazione dell’indice dei prezzi al consumo, tuttavia, è aumentata tra il quattro e l’otto per cento nel corso dell’attuale negoziazione del contratto, portando potenzialmente a un enorme aumento salariale se il governo dovesse essere d’accordo. Al contrario, il governo Ford offre un aumento annuo dell’1,25% per gli insegnanti a tempo pieno e supplenti per un periodo di quattro anni.

Il documento interno dell’ETFO rileva che l’offerta del governo è “inferiore a quella proposta e accettata dal CUPE a novembre”, alludendo all’aumento salariale del 3,59% concesso ai 55.000 operatori dell’istruzione dell’Ontario – custodi, bibliotecari ed educatori della prima infanzia – dopo una dura battaglia con il governo Ford.

Il ministro dell’Istruzione Stephen Lecce, il cui ufficio ha rifiutato una richiesta di intervista di Global News, ha difeso la spesa del governo per l’istruzione in una dichiarazione. “Il governo dell’Ontario sta finanziando l’istruzione a livelli storici, inclusi 693 milioni di dollari in più solo quest’anno. Da quando abbiamo formato il governo, abbiamo anche assunto più di 7500 insegnanti e personale educativo aggiuntivi, che sono tra i più pagati in Canada”, ha affermato il ministro in una nota.

L’NDP, tuttavia, ha definito l’offerta del governo “offensiva” dopo anni di contenimento dei salari ai sensi del Bill 124. “Dipendiamo dagli insegnanti nelle aule ogni giorno affinchè i bambini ricevano il supporto di cui hanno bisogno – ha affermato Chandra Pasma, ministro ombra all’istruzione dell’NDP – vorrei vedere il governo negoziare in buona fede con gli insegnanti”.

Il documento indica anche che le due parti non sono affatto vicine alla conclusione di un accordo. ETFO elenca 17 problemi nel suo documento, affermando che il governo ha risposto solo a otto e non ha ancora affrontato i restanti nove.

Uno dei punti chiave della contesa riguarda le dimensioni delle classi elementari che il documento sindacale indica non essere adeguatamente controllate.

“Dopo aver comunicato i dati a settembre, il provveditorato può aumentare le dimensioni delle classi oltre il limite massimo”, afferma il documento, aggiungendo che il sindacato chiede che i limiti di dimensione delle classi vengano “mantenuti” durante tutto l’anno scolastico.

Per la scuola materna, il sindacato propone di abbassare il numero massimo di studenti per classe a 26 studenti per insegnante entro l’anno scolastico 2025 (l’attuale limite massimo per le classi dell’asilo nido è di 29 studenti per docente). Per le classi elementari, il sindacato indica che il 90% delle classi dovrebbe avere 20 o meno studenti, mai in ogni caso oltre 23. Il governo, si legge nel documento, deve ancora presentare una controproposta sulla dimensione delle classi.

Altro nodo da sciogliere al tavolo delle trattative è quello riguardante l’apprendimento a distanza e ibrido del quale il governo Ford si è avvalso durante la pandemia e i lockdown nella provincia. L’ETFO vorrebbe limitare l’uso di questo metodo di studio e propone di utilizzarlo solo in “situazioni di emergenza eccezionali”.

I negoziati proseguiranno quindi nei prossimi mesi ma Lecce ha già detto che la provincia vuole evitare uno sciopero in autunno. “Il nostro obiettivo è garantire che gli studenti possano tornare in classe e non ci siano interruzioni delle lezioni, motivo per cui abbiamo offerto una mediazione privata”, ha affermato il ministro dell’Istruzione.

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