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“Emergencies Act,
scelta necessaria
contro la protesta”

TORONTO – La decisione di attivare la legislazione d’emergenza è stata una scelta sofferta ma necessaria per poter tornare alla normalità. È quanto dichiarato ieri da Justin Trudeau poche ore prima del voto alla House of Commons sul via libera all’Emergencies Act: un voto che è arrivato in serata, ben oltre la nostra deadline per andare in stampa. Anche se, visti i numeri – liberali e Ndp hanno annunciato il voto a favore – il provvedimento dovrebbe essere approvato. In ogni caso il primo ministro anche ieri è tornato sulle ragioni che hanno portato il governo ad attivare, per la prima volta nella storia del nostro Paese, questa legislazione speciale che garantisce all’esecutivo poteri eccezionali limitati nel tempo. La questione fondamentale – ha dichiarato Trudeau – riguarda la necessità di tornare alla normalità a Ottawa, nei passaggi di frontiera con gli Stati Uniti, dopo tre settimane di protesta da parte del cosiddetto Freedom Convoy.

“La situazione che ne è scaturita – ha aggiunto il leader liberale – è un qualcosa che non vogliamo più subire né, francamente, vedere. Le ultime settimane sono state difficili e pesanti, ma abbiamo intenzione di voltare pagina”.

Semmai, e questa è la critica che arriva da più parti, è la tempistica scelta dal primo ministro e dal governo in generale per fare fronte all’emergenza che ha fatto storcere il naso a parecchi. Il voto alla Camera dei Comuni, infatti, arriva a due giorni dallo smantellamento del blocco organizzato nella Capitale da parte dei camionisti che hanno aderito alla protesta. La crisi ai confini – quello di Windsor in particolare – è stata risolta da più di una settimana, mentre le altre manifestazioni organizzate in altre città canadesi non hanno avuto tanto seguito. Quindi, perché attivare la legislazione d’emergenza proprio in questo momento, quando l’emergenza stessa appare ormai rientrata? Su questo punto sia Trudeau che gli altri ministri presenti alla conferenza stampa di ieri – Marco Mendicino, Christya Freeland, David Lametti e Bill Blair – hanno sottolineato come a loro avviso la potenziale minaccia non sia del tutto finita: l’Emergencies Act permette quindi di poter intervenire con decisione qualora dovessero essere organizzati altri blocchi nei prossimi giorni. Senza dimenticare un secondo aspetto, quello preventivo: la presenza cioè della legislazione d’emergenza scoraggerebbe eventuali contestatori anche nelle prossime settimane.

Non bisogna dimenticare infatti che queste norme provvisorie consentono alle autorità di congelare i conti correnti di chi partecipa ai blocchi, così come vengono inasprite le pene per chi partecipa alle manifestazioni illegali, con condanne potenziali fino a cinque anni di galera e multe sino a 5mila dollari. Il provvedimento alla House of Commons è stato fortemente contestato dal Partito Conservatore, che ha attaccato il governo definendo la legislazione d’emergenza assolutamente non necessaria e pericolosa.

“Abbiamo considerato tutte le conseguenze – ha concluso il primo ministro – e siamo arrivati alla decisione non facile che la legislazione d’emergenza rappresentava e rappresenta tuttora lo strumento più efficace e appropriato per fare fronte a questa situazione”.

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