Canada

Intervista ad Anna Roberts:
“In Canada servono
case ed infrastrutture”

TORONTO – Anna Roberts, deputata di King-Vaughan, a nord di Toronto, ha fatto visita alla redazione del Corriere Canadese la settimana scorsa, dandoci così l’opportunità di impegnarci in una conversazione fluida sul Paese e sul suo futuro e su come il Partito Conservatore si riferisce alle aspirazioni dei canadesi. Si è mostrata sia idealista che pratica e, sebbene deferente, non ha risparmiato “stoccate”.

Anna Roberts è figlia di immigrati italiani e ha esperienza diretta di cosa significhi per una famiglia arrivare in un nuovo Paese e costruire una nuova vita. Ne abbiamo parlato con lei durante una breve intervista nella nostra redazione.

Lei era una professionista esperta nel settore privato. Perché l’ha abbandonato per la politica?
“Il Canada può diventare lo stesso Paese, per le opportunità che i miei genitori hanno trovato quando sono arrivati ​​anni fa. Ma dobbiamo lavorarci, seriamente. Il governo federale non lo sta facendo. Quando arrivi qui, hai bisogno di un lavoro, di una casa e delle infrastrutture necessarie per organizzare la tua vita quotidiana. Ma oggi in Canada mancano case e infrastrutture”.

Gli alloggi e l’accessibilità economica sono ormai questioni nazionali, questioni federali. Come pensa che il suo partito, il suo “governo in attesa”, intenda affrontare questi problemi?
“Dobbiamo costruire di più, ovviamente. Più case e infrastrutture. Ho vissuto e lavorato nella città di Toronto finché non mi sono trasferita a Richmond Hill nel 1994. Si doveva costruire una stazione della metropolitana di Richmond Hill per collegare una popolazione in aumento. Più di venti anni dopo, non abbiamo ancora quella metropolitana. Mi ci sono voluti molto tempo e molti soldi, per andare e tornare, andare e tornare, tutti i giorni. Dobbiamo fornire infrastrutture, in modo che le persone non passino la vita guidando tra lavoro e casa, soprattutto se si allontanano dal centro della città. Un altro problema correlato è che ogni volta che si tenta di costruire, ci sono regolamenti comunali e questioni provinciali che spingono i progetti più avanti nel futuro. I burocrati aggravano i problemi! Abbiamo la [seconda] massa terrestre più grande del mondo. Perché non stiamo costruendo più case che le persone possano permettersi? Quando i nostri genitori sono venuti qui, cosa hanno fatto? Hanno lavorato, hanno costruito questo Paese. Oggi questo non accade ed è deludente”.

Parlando di immigrazione: il governo federale dice spesso “abbiamo bisogno di talenti, abbiamo bisogno di nuovi cittadini…”
“E abbiamo anche bisogno degli immigrati per costruire questo Paese. Se possiamo fornire loro un posto dove vivere, sì, possiamo attrarre quei talenti. Ora vogliamo che le persone vengano in questo Paese e non forniamo loro un posto dove vivere. Vogliamo gli immigrati in questo Paese, ma come possiamo permettere loro di venire qui se non costruiamo case ed infrastrutture a prezzi accessibili?”.

Allora, cosa possiamo fare per avere più case?
“In primo luogo, ci sono molti edifici a prezzi accessibili nelle nostre città, ma non li usiamo. Perché? E perché teniamo terre che non usiamo? Ne abbiamo molte. Perché non costruiamo lì? Sono d’accordo che abbiamo bisogno di ‘verde’, ma non possiamo pretendere che le persone vengano qui senza dare loro un posto dove vivere. Non ha alcun senso! Abbiamo bisogno di medici, infermieri, ingegneri… come possiamo attirarli qui senza offrire un posto abbordabile in cui vivere?”

Pensa che il Canada sia ancora un posto dove le persone vogliono vivere?
“Beh, sento molte persone dire: ‘Il Canada non è il posto dove voglio stare’. Questo è davvero triste. Dobbiamo fare qualcosa per far loro dire ‘Il Canada è il posto dove voglio vivere’. Usiamo la tecnologia e le conoscenze di altri Paesi per cercare di costruire il nostro. Il Canada può diventare lo stesso paese, per opportunità e servizi, dove arrivarono i miei genitori anni fa. E aggiungo questo: cosa definisce la comunità? Ci aiutiamo a vicenda I giovani aiutano gli anziani. Questa era la nostra cultura, la via della nostra comunità. Il governo federale deve fare lo stesso: deve prendersi cura dei suoi cittadini”.

Pensa che il suo partito sia in grado di mettere in pratica tutto questo?
“Sì, certo che sì. Dobbiamo solo essere in grado di prendere le giuste decisioni affinché le persone abbiano l’opportunità di vivere in questo Paese. Come? Dobbiamo tornare indietro e pensare in modo pratico. Non credo che il governo federale lo stia facendo adesso. Il mio partito lo farà. E lo farò io”.

Anna ha lavorato per oltre trent’anni nel settore bancario e durante quel periodo ha anche svolto attività di volontariato, in particolare con l’Esercito della Salvezza, i Toronto Sick Children’s Hospitals ed il King City Lodge. Crede che coloro che traggono profitto da una comunità dovrebbero “restituirsi a quella comunità” come segno di buona cittadinanza.

Nella foto in alto, Anna Roberts con l’Editore Joe Volpe (foto Corriere Canadese)

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