TORONTO – Non ci saranno grandi sorprese nel Budget 2024 di Toronto. Giovedì il sindaco Olivia Chow (nella foto sopra) presenterà la sua prima legge di bilancio nella quale sarà contenuto il maggiore aumento sulle tasse di proprietà della storia di Toronto. Dopo aver registrato gli input dei cittadini durante le consultazioni aperte al pubblico, la Commissione Budget di City Hall ha chiuso i lavori la scorsa settimana, dopo una serie di incontri nei quali sono emersi dubbi e timori non solo da parte dei residenti, ma anche da chi – vedi il corpo di polizia cittadino – ha visto tagliate le richieste di aumenti di fondi pubblici per garantire l’efficienza del servizio.
I lavori della Commissione si sono chiusi con una mozione, votata all’unanimità dai consiglieri comunali, nella quale si fa richiamo all’impegno del sindaco di non approvare misure “troppo punitive” nei confronti dei contribuenti. Una mozione molto generica, a dire il vero, dove effettivamente non si chiede alla Chow di tornare sui propri passi e limitare gli aumenti previsti sulle tasse di proprietà, ma nella quale si fa semplicemente riferimento alla necessità di “non calcare troppo la mano”.
Troppo tardi, troppo poco. Il documento finale ora è passato nelle mani del sindaco, che dopo le limature finali porterà il Budget 2024 in consiglio comunale questo giovedì. I consiglieri dovranno votare il bilancio il 14 febbraio. Di certo è che i residenti proprietari di abitazioni pagheranno molto di più: l’aumento delle tasse di proprietà è fissato al 9 per cento, al quale bisogna aggiungere un ulteriore 1,5 per cento già previsto dalla precedente amministrazione Tory.
Oltre a questo, resta da sciogliere il nodo riguardo i rifugiati, perché il tempo stringe e per ora, nonostante i segnali distensivi, non si è arrivati a una soluzione certa. Nel Budget infatti è previsto un ulteriore aumento delle tasse di proprietà del 6 per cento nel caso in cui il governo federale decidesse di non stanziare 250 milioni di dollari necessari per l’accoglienza dei rifugiati a Toronto. Nelle scorse settimane il vice primo ministro e ministro delle Finanze Chrystia Freeland ha assicurato che il governo federale “non abbandonerà Toronto”, ma fino a questo punto all’appello manca un impegno formale – con tanto di date e termini specifici – circa lo stanziamento di questi 250 milioni di dollari.
Fatto sta che il governo federale non può certo permettersi il lusso di perdere il sostegno degli elettori torontini, un’area del Paese dove si registra fino a questo momento una consistente tenuta elettorale nei sondaggi rispetto al crollo in picchiata in altre zone. La logica dice che in qualche modo un accordo al foto finish ci sarà, altrimenti i proprietari di case a Toronto si vedranno aumentare le tasse di proprietà del 16,5 per cento.
Un altro nodo da sciogliere, come abbiamo accennato, è quello relativo alle richieste del Toronto Police Service, che rispetto al suo Budget ha visto un taglio dell’aumento negli stanziamenti: dei 20 milioni aggiuntivi richiesti, ne avrà solamente 8, una cifra ritenuta insufficiente per migliorare i tempi di risposta alle chiamate d’emergenza. La polizia, con fondi annui pari a 1,17 miliardi di dollari, rappresenta la seconda voce di spesa del Comune, dietro solamente alla Ttc con 1,23 miliardi.
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