Canada

Visa a tempo di record per uno dei presunti killer di Nijjar

TORONTO – Uno dei cittadini indiani arrestati nei giorni scorsi con l’accusa di avere ucciso l’attivista Sikh separatista Hardeep Singh Nijjar è entrato in Canada utilizzando un permesso di studio “ottenuto in pochi giorni”, come lui stesso ha dichiarato in un video pubblicato su Facebook il 30 dicembre del 2019. Nel video (che potete vedere cliccando qui), Karan Brar afferma infatti di aver richiesto un visto per studenti tramite i servizi di immigrazione della società “EthicWorks” a Bathinda, nel Punjab, con sede anche in Canada. “E in pochi giorni l’ho ricevuto”, ha detto.

Il video è stato pubblicato dalla stessa “EthicWorks” sulla sua pagina Facebook, insieme ad una foto di Brar, definito dalla stessa società “un altro cliente felice proveniente da Kotkapura”, una città a Nord di Bathinda che è effettivamente indicata da The Times of India come città del giovane indiano arrestato in Canada (potete leggere l’articolo qui: Karan Brar, one of the three arrested in Hardeep Nijjar killing in Canada, belongs to Kotkapura in Punjab). “Congratulazioni, Karan Brar, per il visto di studio per il Canada”, si legge nella didascalia sotto il video.

Nella stessa pagina Facebook, pochi giorni prima (per la precisione il 27 dicembre del 2019), è stato pubblicato un post con la foto di Karan Brar mentre gli viene consegnata la Visa per il Canada dal titolare della stessa società che si è occupata della sua pratica (nello screenshot qui sotto: Brar è quello a sinistra).

Uno dei “likes” a quel post è dello stesso Karan Brar e riporta ad un profilo dal quale si evince che lo stesso Brar (a meno che non si tratti di un clamoroso caso di omonimia) ha iniziato a studiare al Bow Valley College di Calgary il 30 aprile 2020 e si è trasferito a Edmonton (dove è stato arrestato la settimana scorsa) il 4 maggio 2020. In quello stesso profilo, alcuni anni prima – il 19 luglio del 2014, lo stesso Brar postava una foto con un fucile, una pistola e delle munizioni: si tratta di un post tuttora facilmente accessibile, al quale si arriva rapidamente “scrollando” solo per qualche secondo il profilo di Brar (nello screenshot qui sotto, il post).

Com’è noto, Brar, 22 anni, è stato arrestato ad Edmonton venerdì, insieme a Kamalpreet Singh, 22 anni e Karanpreet Singh, 28 anni: secondo l’accusa, due di loro avrebbero sparato a Nijjar nel parcheggio del tempio Sikh Guru Nanak del Surrey il 18 giugno 2023, mentre l’altro guidava l’auto per la fuga.

Nijjar era un Sikh del movimento per l’indipendenza del Khalistan, regione indiana del Punjab a maggioranza Sikh: un separatista, considerato “attivista politico” in Canada e “terrorista” in India. Pochi mesi dopo il delitto, lo scorso settembre, il primo ministro Justin Trudeau ha dichiarato che l’indagine aveva portato a possibili collegamenti con il governo indiano. Ma soltanto la scorsa settimana, a distanza di sette mesi dalle dichiarazioni di Trudeau, sono stati arrestati i tre indiani: e l’RCMP ha detto ai giornalisti che le indagini sono in corso e che si sta ancora esaminando il sospetto coinvolgimento del governo indiano, che, dunque, non sarebbe dimostrato e sarebbe tutt’altro che certo.

Quel che è certo, invece, è che gli arresti hanno portato ad interrogarsi sulle pratiche di immigrazione in Canada e sui metodi di controllo dell’IRCC (Immigration, Refugees and Citizenship Canada) che da una parte “fa le pulci” a persone con skills certificate e con un passato impeccabile, costringendole ad attese infinite (come testimoniano i commenti ai post dell’IRCC su Linkedin: vedi lo screenshot qui sotto, tratto dal profilo Linkedin dell’IRCC che è pubblico e visibile a tutti), mentre dall’altra parte rilascia “permessi facili” a tempo di record: in base a quale criterio, e dopo quali controlli?

Global News, primo organo di informazione a pubblicare, ieri, la notizia del video di Brar, ha chiesto – senza successo – un commento sia all’IRCC che al ministro federale dell’Immigrazione, Marc Miller. All’epoca del rilascio della Visa a Brar, i ministri competenti erano Ahmed Hussen (fino al 19 novembre del 2019) e Marco Mendicino (dal 20 novembre del 2019).

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