WOODBRIDGE – “Marcinelle è diventato un simbolo del sacrificio e della dedizione di tutti coloro che, con coraggio e determinazione, hanno lasciato l’Italia per cercare opportunità all’estero. Questo evento ci ricorda il costo umano dell’emigrazione e il valore del lavoro, spesso svolto in condizioni di grande rischio e difficoltà…”: con queste parole, Michela Di Marco, presidente del Comites Toronto, ha voluto celebrare, giovedì scorso a Woodbridge, la Giornata del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo, in concomitanza con il tragico anniversario della tragedia di Marcinelle, avvenuta l’8 agosto 1956 quando morirono – in un tragico incidente in miniera – 262 minatori, 136 dei quai italiani.
Alla commemorazione svoltasi alla Woodbridge Pool & Memorial Arena hanno partecipato, oltre al Comites di Toronto con la presidente ed i consiglieri, anche rappresentanti delle istituzioni – fra i quali il Console Giulia Romani – , delle associazioni d’arma e della comunità italiana.
“Ringrazio sentitamente tutti coloro che hanno partecipato alla cerimonia e hanno contribuito a mantenere viva la memoria di questi eroi – ha poi aggiunto la presidente Di Marco, riferendosi ai lavoratori italiani caduti all’estero – : la vostra presenza ed il vostro sostegno sono stati fondamentali per rendere omaggio ai lavoratori ed alle loro famiglie, e per riaffermare il valore del loro contributo. Continuando a ricordare ed onorare il passato, l’impegno di tutti è quello di guardare al futuro con la determinazione di costruire un mondo più giusto e sicuro per tutti coloro che lavorano, dove il lavoro sicuro non sia più un’eccezione, ma la regola”.
Particolarmente toccante e significativa la testimonianza del Cavaliere Fulvio Florio, esponente storico della comunità abruzzese ed italo-canadese, attualmente componente della Commissione Italian Fallen Workers Memorial, che ha parlato della sua esperienza di lavoro in miniera, proprio in Belgio. Un lavoro che decise di lasciare, ad un certo punto, proprio perché temeva il peggio, trattandosi di un’attività estremamente pericolosa.
La cerimonia è stata resa ancora più speciale dalla musica di Michael Occhipinti e Andrew McAnsh, accompagnati da Diana Di Mauro alla voce (qui sotto, un video gentilmente fornitoci da Michela Di Marco, con una parte della loro performance).
Un evento, dunque, particolare: un modo, come ha detto la stessa presidente Di Marco, “per riconoscere ed onorare il contributo degli italiani nel mondo, i cui sacrifici sono stati strumentali nel costruire ponti culturali, economici e sociali tra l’Italia e numerosi altri Paesi, arricchendo le Nazioni di destinazione e la nostra stessa Patria”.
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