Il Commento

TCDSB, luce alla fine
del tunnel?

TORONTO – È solo un primo passo, ma per i difensori del sistema delle scuole cattoliche, stabilito dalla Costituzione in Ontario, il voto per istituire un nuovo esecutivo presso il Toronto Catholic District School Board (TCDSB) il 25 novembre è di buon auspicio.

Gli amministratori del TCDSB hanno inviato un messaggio chiaro ai fanatici del movimento woke, “risveglio”, il ​​cui obiettivo sembra essere l’eliminazione del cattolicesimo dal sistema scolastico. La decisione sembra dire “basta con le vostre sciocchezze”. Queste le parole del fiduciario Di Giorgio. Faceva eco alle opinioni dei tanti che hanno contattato il Corriere per applaudire la decisione.

Ne avevano abbastanza di veder dirottare l’agenda educativa e di veder impedire ad altri di fare ciò che è meglio per i bambini affidati alle loro cure e rispettando madri e padri che hanno riposto la loro fiducia nell’educazione cattolica. Quelli che hanno contattato il Corriere danno a Daniel Di Giorgio il merito di aver riunito i moderati nel direttivo.

Il loro obiettivo era quello di eliminare tutti i “wokeisti” (De Domenico, Di Pasquale, Li Preti e Rizzo) e “la loro m…a”, ha detto, dalla gestione del provveditorato e le sue commissioni.

A giudicare dai risultati delle votazioni per presidenti di commissione e vicepresidenti, questo quartetto è stato “escluso”.

Infatti, quando si è trattato di votare per un fiduciario nel Comitato consultivo LGBTQ2, De Domenico, uno dei loro candidati, ha ricevuto zero voti (qui sotto potete vedere il video). Ciò significa che nemmeno lui ha votato per se stesso e che i suoi alleati non hanno ritenuto che quel voto fosse degno della loro fiducia.

“È ironico che qualcuno che presumibilmente sta difendendo i principi di questo gruppo abbia ricevuto 0 voti per sedere nel comitato tematico”, ha commentato Di Giorgio.

Diversi elettori cattolici, come definito dalla legge sull’istruzione, hanno già scritto per offrire congratulazioni e sostegno ai fiduciari nei loro nuovi ruoli di presidenti e/o vicepresidenti:

Commissione per il successo e il benessere degli studenti, l’istruzione cattolica e le risorse umane – Presidente: fiduciaria Nancy Crawford; Vicepresidente: Fiduciario Mike Del Grande.

Comitato servizi aziendali, pianificazione strategica e proprietà – Presidente: Teresa Lubinski; Vicepresidente: Fiduciario Daniel Di Giorgio.

Comitato per la governance e la politica – Presidente: Trustee Garry Tanuan; Vicepresidente: fiduciaria Nancy Crawford.

Apprendimento alternativo supervisionato – Trustee Teresa Lubinski.

Comitato per il coinvolgimento dei genitori cattolici – Fiduciario Garry Tanuan.

Il fiduciario Angela Kennedy è il nuovo presidente del Consiglio e il fiduciario Frank D’Amico è il vicepresidente.

I wokeisti, che potrebbero anche non essere elettori cattolici (come definiti dall’Education Act), si sono rivolti ai social media per denigrare i risultati. Però, continuano a godere della possibilità di mandare i propri figli in consigli scolastici coincidenti e finanziati con fondi pubblici, se lo desiderano.

Due fiduciari del quartetto di cui sopra non sono nemmeno registrati come elettori cattolici. L’etica della loro continua presenza laddove non avrebbero diritto costituzionale (legalmente) di stare, continua a preoccupare, che uno sia cattolico o meno.

In tale ottica, una votazione simile avrà luogo la prima settimana di dicembre ad Halton. I suoi problemi sono altrettanto gravi in ​​quanto uno dei nove fiduciari, Nancy Guzzo, anche lei woke, sta affrontando dodici capi di imputazione [criminali] per frode. C’è una riunione di risoluzione il 29 novembre prima della data dell’udienza in tribunale, 21 dicembre.

Si rifiuta di astenersi da qualsiasi deliberazione del Consiglio nel frattempo. Ciò rappresenta una sfida su più fronti, in particolare per LiUNA, il suo ex datore di lavoro, e generatore di tali accuse. È plausibile che LiUNA e la magistratura potrebbero causare il ritiro di tutte le accuse per riabilitare il suo nome.

Però potrebbero così di consequenza innescare l’accusa che il sindacato si stesse impegnando in un uso frivolo, forse vessatorio, dei tribunali per uso e consumo di una particolare organizzazione.

NB: una versione precedente di quella sopra è apparsa originariamente nella nostra edizione online venerdì

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