Toronto

Tassa sulle case sfitte,
approvato l’aumento

TORONTO – Il consiglio comunale di Toronto ha approvato l’aumento della tassa sulle case sfitte dall’1% al 3% . “I costi degli alloggi sono così incredibilmente alti, per questo gli alloggi sono il primo argomento dinanzi al consiglio comunale, oggi”, ha detto ai giornalisti il ​​sindaco Olivia Chow prima della riunione del consiglio comunale, mercoledì. “Stiamo chiedendo agli speculatori che stanno lasciando appartamenti vuoti, nel bel mezzo di una crisi immobiliare, di pagare un po’ di più in modo da poter raccogliere milioni e milioni di dollari che utilizzeremo per l’acquisto di edifici pubblici. Questi potrebbero essere edifici più vecchi, ma sono edifici convenienti. Vogliamo proteggere questi edifici in modo da poterli rendere disponibili alle persone per garantire che gli affittuari abbiano case a prezzi accessibili per sempre”.

La mozione, proposta dalla stessa Chow per trasferire eventuali entrate aggiuntive generate dalla tassa sulle case vacanti del 2023 al già esistente programma MURA (Multi-Unit Residential Acquisition), è stata approvata con la votazione di 21 a 2 ((contrari Vincent Crisanti e Stephen Holyday, 2 gli assenti).

Il programma MURA ha lo scopo di preservare l’offerta esistente di alloggi in affitto a prezzi accessibili in città: l’imposta sulle case sfitte prevede che i proprietari di immobili residenziali a Toronto facciano una dichiarazione annuale indicante se la loro proprietà era vacante od occupata e richiede che i proprietari di casa paghino un’imposta dell’1% sul valore stimato della loro proprietà se è rimasta sfitta per sei mesi o più. L’imposta è stata adottata nel 2021 ed è entrata in vigore lo scorso anno. Nel 2022 sono stati 2.336 i proprietari di immobili che hanno dichiarato sfitte le proprie unità abitative, mentre altri 44.902 immobili sono stati ritenuti sfitti dal Comune perché non è stata fatta alcuna dichiarazione. Le dichiarazioni tardive ricevute attraverso una procedura di reclamo hanno ridotto il numero di case ritenute vacanti a 17.437. Alla fine, la città ha raccolto 54 milioni di dollari attraverso la tassa nel suo primo anno di attuazione.

Ora quell’imposta è stata aumentata al 3%: la mossa dovrebbe generare circa 50 milioni di dollari in più, supponendo che il numero di case sfitte rimanga più o meno lo stesso. Tuttavia, le entrate extra potrebbero poi diminuire, anno dopo anno, poiché il programma inizierà a scoraggiare le persone dal lasciare le proprie case vuote. “L’ipotesi è che questi ulteriori 50 milioni di dollari di entrate diminuiranno di circa il 20% annuo negli anni successivi”, secondo lo staff del Comune.

L’aumento dell’imposta, insomma, dovrebbe gradualmente scoraggiare i proprietari di immobili dal mantenere le loro unità non occupate e contribuirà a compensare il costo del programma.

Il personale del Comune ha raccomandato anche l’introduzione di una nuova tariffa di 21,24 dollari, da adeguare annualmente all’inflazione, per la mancata presentazione della dichiarazione di occupazione dell’immobile entro la scadenza annuale: questo frutterebbe circa 800.000 dollari, che servirebbero a comprire i costi di gestione del programma. Anche le entrate derivanti da tale tariffa diminuiranno man mano che i proprietari diventeranno più conformi alla rendicontazione. La conformità dei rapporti per il primo anno del programma è stata del 95% e lo staff del Comune stima che migliorerà dell’1% ogni anno.

Mercoledì, intervenendo in aula, il consigliere comunale Stephen Holyday, contrario alla mozione della Chow, ha affermato di temere che l’aumento ell’imposta dall’1% al 3% diventi uno strumento di entrate piuttosto che uno strumento politico. “Non mi piace questa tassa”, ha detto, proponendo un’esenzione per le persone che lasciano le case libere a causa di circostanze di salute (per esempio, nel caso di chi è costretto a passare lunghi periodi in ospedale): il consiglio comunale ha dunque approvato una mozione avanzata dallo stesso Holyday per studiare la fattibilità di esenzioni per motivi medici.

In alto, la sala del consiglio comunale di Toronto (foto da https://www.toronto.ca/city-government/council)

More Articles by the Same Author: