Canada

Singh, piede in due scarpe anche sulle tasse

OTTAWA – Tenere il piede in due scarpe è la sua filosofia: sostiene il governo federale dei liberali di Justin Trudeau ma, allo stesso tempo, pretende di fare opposizione con il suo partito “di Sinistra”, l’NDP. Anche sulla carbon tax, Jagmeet Singh tiene fede alla sua filosofia, non prendendo una posizione precisa e definitiva. A volte fa intendere di essere contrario, a volte favorevole. E così si “arrabatta”, facendo – pure in questo caso – opposizione al governo Trudeau e, allo stesso tempo, sostenendolo.

Come scrive CTV, il leader dell’NDP ha trascorso la giornata di lunedì insistendo che la posizione del suo partito sulla carbon tax è rimasta invariata, ma Jagmeet Singh si è rifiutato di dire esplicitamente se è favorevole alla tassa imposta ai consumatori ed al fatto che i canadesi debbano pagarla su beni di uso quotidiano come la benzina.

“La nostra posizione non è cambiata affatto”, ha detto ai giornalisti. “Noi siamo assolutamente a favore di una tassa sull’inquinamento. Lo abbiamo sempre sostenuto”, ha detto, restando sul generico.

Singh ha affrontato i giornalisti per la prima volta dopo un discorso della scorsa settimana all’annuale “Progress Summit”, dove aveva promesso di “non punire le persone” che non possono cambiare il modo in cui riscaldano le loro case o vanno al lavoro. Poi, in seguito, ha affermato che i Nuovi Democratici sarebbero favorevoli ad una carbon tax per gli industriali, i “grandi inquinatori”. “Non vogliamo che i lavoratori abbiano la sensazione di farsi carico di qeel peso. Questo non è giusto. E, francamente, non è una soluzione neodemocratica al problema”.

“Dobbiamo assicurarci – ha inoltre aggiunto il leader dell’NDP – di combattere la crisi climatica con tutto ciò che abbiamo, ma i Liberali stanno erodendo quella fiducia non sostenendo la classe operaia”, ha detto Singh, accusando il governo liberale di “continuare a fornire sussidi alle compagnie petrolifere e del gas senza fornire sostegno alle famiglie della classe operaia”.

I commenti di Singh seguono quelli della sua collega dell’NDP Laurel Collins, che aveva spiegato la decisione dell’NDP di votare insieme ai Conservatori per una mozione parlamentare critica nei confronti della politica liberale e che auspicava l’abolizione della carbon tax. Un gran caos, insomma.

L’apparente cambiamento di tono è sembrato sconcertare perfino il primo ministro Justin Trudeau, che la settimana scorsa ha ammesso di non comprendere la posizione dell’NDP. Trudeau ha osservato che Singh sta affrontando “pressioni politiche” da parte dei Conservatori e del loro leader Pierre Poilievre, che vogliono abolire la carbon tax.

Poilievre ha effettivamente girato il Paese in lungo e largo, toccando anche le roccaforti dell’NDP, per radunare i sostenitori attorno al suo messaggio “tagliare le tasse”. Può dunque darsi che il leader dell’NDP abbia cercato di recuperare il terreno che sta perdendo sul fronte della carbon tax che non è particolarmente amata dalla maggioranza dei canadesi, come hanno dimostrato recenti sondaggi.

E mentre il leader dei Conservatori indicano, con chiarezza, la carbon tax fra i motivi dell’aumento delle ansie dei canadesi riguardo all’accessibilità economica, sia i Liberali che l’NDP accusano lui, Poilievre, di non avere alcun piano per affrontare il cambiamento climatico. I sondaggi, però, danno ragione a lui ed alla sua posizione “senza se e senza ma”.

Il leader dell’NDP, Jagmeet Singh, in una foto tratta dalla sua pagina Twitter X – @theJagmeetSingh

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