Ontario

L’Ontario sopra i 300 nuovi casi:
“La quarta ondata è già iniziata”

TORONTO – La quarta ondata? È già iniziata. E colpisce prevalentemente i non vaccinati, anche se in alcuni casi si ammala pure chi il vaccino l’ha già ricevuto.

È quanto emerge dagli ultimi dati relativi ai contagi: il conteggio giornaliero dei casi di Covid-19 in Ontario continua a oscillare tra le 300 e le 400 nuove infezioni al giorno e gli esperti di malattie infettive avvertono che è previsto un aumento dei casi nelle prossime settimane.

I funzionari sanitari provinciali hanno infatti registrato ieri 324 nuovi casi di Covid-19 (e 3 morti), quasi pari ai 321 contagi confermati martedì, ma in sostanziale aumento rispetto alle 139 infezioni segnalate appena una settimana fa.

Nell’ultima settimana, la media sui sette giorni è passata dai 199 casi di mercoledì scorso a quella odierna di 332 casi.

Cresce anche il tasso di positività: con 24.772 test elaborati nelle ultime 24 ore, l’Ontario riporta un tasso di positività a livello provinciale dell’1,7%, in aumento rispetto all’1,2 della scorsa settimana.

Alla luce di questi ultimi dati, il dottor Peter Jüni, a capo del Tavolo Scientifico dell’Ontario, ha dichiarato a Cp24.com che la quarta ondata della pandemia probabilmente è già iniziata a metà luglio. “Quando eravamo nel punto più basso, che era intorno alla metà di luglio, è iniziata la quarta ondata. In questo momento abbiamo circa un tempo di raddoppio tra 10 i 14 giorni, il che significa che il conteggio dei casi giornalieri in media raddoppierà ogni 10-14 giorni… dobbiamo solo continuare a stare attenti”, ha aggiunto.

Jüni non crede comunque che l’aumento dei casi sia motivo di panico. “Ciò di cui dobbiamo solo essere consapevoli – ha detto – è che questa sarà una pandemia di non vaccinati”.

Tuttavia, proprio ieri il ministro della Sanità dell’Ontario, Christine Elliott, ha reso noto che fra i nuovi casi rilevati si sono registrate anche 32 persone parzialmente immunizzate.

“Il vaccino non è perfetto ma è davvero eccellente – le ha fatto eco il dottor Peter Jüni – ma di sicuro i casi di coronavirus in persone vaccinate sono quasi tutti lievi. Chi non è vaccinato e chi è solo parzialmente immunizzato corre davvero un rischio molto più elevato, da 10 a 25 volte più alto, di finire in ospedale o in terapia intensiva. Questo è il vero problema”.

Quasi l’82% delle persone di età pari o superiore a 12 anni in Ontario ha ricevuto una dose di un vaccino contro il Covid-19 e circa il 72,5% delle persone di età pari o superiore a 12 anni è completamente immunizzato. Ma non basta. “Dobbiamo aumentare la pressione sui non vaccinati. Abbiamo ancora il 25% di persone di età compresa tra 50 e 60 anni che non sono completamente vaccinate – ha aggiunto Jüni – e che rischiano di finire in terapia intensiva se contraggono il Covid-19”.

Stando ai dati del Ministero della Salute, sono ancora 108 i pazienti ricoverati in terapia intensiva in Ontario ma il numero è invariato rispetto a mercoledì scorso: un dato che sembra in linea con quanto dichiarato da un altro esperto, il dottor Alon Vaisman, specialista in Malattie Infettive. Intervistato da Cp24.com, si è mostrato più ottimista di Jüni. “Probabilmente – ha detto Vaisman – l’Ontario vedrà un aumento dei casi nella provincia, ma non vedremo un corrispondente picco di ricoveri e decessi. Prevediamo che i casi aumenteranno e se inizierà ora o nella prossima settimana o giù di lì, è difficile dirlo, ma sembra che si stia andando in quella direzione”, ha detto. “Però non prevediamo che il numero di ricoveri o il numero di decessi aumenteranno nella stessa misura in cui è accaduto l’ultima volta, nella terza ondata. E questa – ha concluso – è la cosa fondamentale da tenere presente”.

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