Ontario

“Influenza e RSV,
mascherine quasi inutili”

TORONTO – Mascherine indispensabili per frenare la diffusione del Covid-19, ma pressoché inutili in presenza di influenza e virus respiratorio sinciziale (RSV): è quanto emerge da un documento redatto da Public Health Ontario su richiesta del Chief Medical Officer of Health, dottor Kieran Moore, nello scorso mese di novembre ma reso noto soltanto ieri, quando è stato pubblicato dalla Canadian Press.

Il brief fornisce, sostanzialmente, una sintesi delle prove sulle quali il dottor Moore ha preso la sua decisione di non andare oltre ad una raccomandazione “forte” sull’uso delle mascherine a metà novembre.

Gli effetti del mascheramento sulla trasmissione del Covid-19 sono forti, osserva il brief di fine novembre, ma con l’influenza e il virus respiratorio sinciziale, o RSV, che circolavano all’epoca così come il Covid-19, i vantaggi dell’uso delle mascherine sono diventati meno chiari, secondo il gruppo di esperti che ha redatto il documento.

A metà novembre, i virus respiratori – che hanno colpito prevalentemente i giovanissimi – hanno messo in difficoltà le unità di terapia intensiva ed i reparti di emergenza dei principali ospedali pediatrici della provincia, che hanno registrato volumi storici da ottobre a dicembre. L’ondata ha costretto gli ospedali pediatrici di Toronto, Ottawa, Hamilton e London a cancellare gli interventi chirurgici programmati per liberare personale e posti-letto per far fronte al problema.

Il 14 novembre, Moore ha tenuto una conferenza stampa in cui ha “fortemente” raccomandato al pubblico di indossare le mascherine in ambienti chiusi per proteggere i bambini dai virus respiratori circolanti, annunciando che stava riesaminando la possibilità di imporre nuovamente l’obbligatorietà delle mascherine nelle scuole. Quello stesso giorno, l’ufficio di Moore ha chiesto aiuto alla sanità pubblica dell’Ontario, chiedendo un riepilogo delle prove sull’efficacia dell’uso della mascherina, in particolare tra bambini e giovani, nel contesto dell’influenza circolante, RSV e Covid-19.

Dieci giorni dopo, Public Health Ontario ha risposto con un brief di quattordici pagine. “Non siamo stati in grado di identificare i dati sull’efficacia del mascheramento a livello di comunità nella prevenzione della trasmissione dell’influenza o dell’RSV”, sottolineava il documento, aggiungendo comunque che “ci si può tuttavia aspettare che l’uso diffuso della mascherina in popolazioni generali o mirate riduca il tasso di trasmissione di agenti patogeni respiratori virali nella comunità”. Da lì, la decisione del dottor Moore di limitarsi ad una forte raccomandazione dell’uso delle mascherine.

In vista, però, di una possibile decisione di rendere le mascherine nuovamente obbligatorie, gli esperti hanno consultato anche una serie di sondaggi relativi alla disponibilità del pubblico ad accettare eventuali nuovi “mandati”. In un sondaggio condotto l’8 novembre, il 53% degli intervistati concordava sul fatto che l’obbligatorietà delle mascherine doveva essere reintrodotta in Ontario. In un altro, di Nanos Research, condotto per CTV dal 30 ottobre al 2 novembre, il 69% degli intervistati avrebbeo sostenuto il ritorno dell’obbligatorietà delle mascherine. Obbligatorietà che però poi, com’è noto, non è stata reintrodotta proprio sulla scorta di quel documento.

Quanto al fatto che il brief non sia stato reso noto, Public Health Ontario ha spiegato che “il documento non è stato condiviso pubblicamente in quanto era in risposta ad una richiesta (dall’ufficio di Moore) e non inteso come documento autonomo”. Moore, a sua volta, non ha risposto alla domanda dei giornalisti sul perché il documento non sia mai stato reso pubblico.

Foto di Joel Danielson su Unsplash

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