Ontario

Ford smorza i toni:
“No a guerra con il Cupe”

TORONTO – Sembrerà strano ma Doug Ford sembra aver deposto l’ascia di guerra. “Vogliamo un accordo che sia equo per gli studenti, equo per i genitori, equo per i contribuenti e giusto per i lavoratori, in particolare per i lavoratori a basso reddito”. Abbandonati i toni forti e l’atteggiamento spavaldo di qualche giorno fa, un Ford quasi conciliante durante la conferenza stampa di ieri ha detto che alla ripresa dei negoziati con il Canadian Union of Public Employees (CUPE), il governo presenterà “un’offerta migliore”. Il premier dell’Ontario ha rifiutato di fornire dettagli specifici sulla proposta del governo, ma ha affermato che l’offerta è particolarmente buona per i lavoratori con gli stipendi più bassi.

Ford ha anche detto ai giornalisti di aver archiviato “la fase della guerra” con il sindacato e che “gli piacerebbe vedere la conclusione dei negoziati entro la fine della settimana”. “Non voglio lottare. Voglio solo che i bambini vadano a scuola. Questo è quello che desidero” sono state le sue parole.

Dopo il braccio di ferro tra governo e sindacato del personale non docente delle scuole arrivano quindi le prove di disgelo. In seguito alla promessa del ritiro della legge che impone il contratto collettivo – il Bill 28 – annunciato lunedì, il CUPE ha terminato lo sciopero e ieri le scuole hanno riaperto i loro portoni agli studenti della provincia.

Ford ha promesso di eliminare il 14 novembre la controversa legge che utilizza la Notwithstanding Clause che annulla la Carta dei diritti e delle libertà al fine di imporre un contratto collettivo ai 55mila aderenti al CUPE. L’abrogazione, ha detto Ford, dovrebbe passare rapidamente con il sostegno dei partiti di opposizione.

Ma nonostante questi passi in avanti e la volontà di riaprire il dialogo per giungere alla firma di un nuovo contratto di lavoro occorre risolvere la questione dei salari. I negoziati sono ripartiti, bisogna vedere se le parti accetteranno un compromesso per poter chiudere questa spinosa questione.

La presidente dell’Ontario School Board Council of Unions (OSBCU) del CUPE Laura Walton ha affermato di affrontare questo nuovo round di negoziati con “mente aperta e lucida”. “La mia speranza è che il governo e i datori di lavoro stiano facendo esattamente la stessa cosa”, ha detto la sindacalista che ha ribadito come l’abrogazione del Bill 28 sia la priorità. “Gli studenti sono in classe oggi, anche i deputati dovrebbero essere a Queen’s Park”, ha commentato Walton.

L’opposizione ufficiale dell’Ontario, nel frattempo, si chiede come mai i parlamentari non siano già stati richiamati a Queen’s Park per affrontare la questione del Bill 28. “Pensiamo che dovremmo tornare in Parlamento questa settimana e non il 14 novembre – ha detto il leader ad interim dell’NDP Peter Tabuns – siamo disposti a farlo anche domani. Siamo disposti a farlo anche stasera a mezzanotte. Il CUPE mi ha fatto presente di aver capito che l’annullamento della legge sarebbe avvenuto molto rapidamente. Sono rimasti sorpresi dal fatto che non se ne parlerà fino alla prossima settimana”.

I lavoratori della scuola dovranno attendere ancora per qualche giorno, il premier, da parte sua, non deve dimenticare però che le promesse vanno mantenute.

Nella foto, il premier Doug Ford ed il ministro Stephen Lecce

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