TORONTO – La sanità privata può “aiutare” laddove quella pubblica non arriva: è in sostanza questo il messaggio lanciato dal premier dell’Ontario, Doug Ford, nel corso della conferenza stampa di ieri – la prima del 2023 – durante la quale, nell’aprire alla sanità privata, ha anche dichiarato che il famigerato disegno di legge 124 – la legislazione che limitava gli aumenti salariali per la maggior parte dei lavoratori del settore pubblico all’1% per tre anni – “non esiste”. Un’affermazione che ha spiazzato i giornalisti presenti, visto che il governo provinciale ha presentato ricorso contro la decisione del tribunale che ha annullato quella legislazione.
“Il Bill 124 è decaduto”, ha insistito Ford, nonostante due settimane fa il governo dell’Ontario abbia formalmente presentato ricorso contro la sentenza che definisce “incostituzionale” il disegno di legge 124 che violerebbe i diritti dei ricorrenti alla libertà di associazione e alla contrattazione collettiva.
Secondo il governo, il tribunale “ha commesso un errore nel ritenere che l’impatto finanziario dei limiti della legge sugli aumenti del risarcimento interferisca sostanzialmente con i diritti del convenuto a un processo significativo di contrattazione collettiva”. E sempre secondo il governo, il giudice ha descritto male il motivo per cui è stato messo in atto il disegno di legge 124, cioè il problema della gestione delle finanze della Provincia. Un concetto, quest’ultimo, che oltretutto il premier ha ribadito proprio ieri.
“Devo sempre essere un prudente manager fiscale con i soldi dei contribuenti”, ha detto Ford. “Non possiamo semplicemente andare là fuori a spendere volenti o nolenti mentre le persone si stanno dando da fare per tirare avanti. I cittadini sono tassati fino all’orlo in questo momento, non possono semplicemente continuare a dare, quindi dobbiamo prendere in considerazione tutto il possibile”.
Nel corso della conferenza stampa, Ford è stato interrogato sul disegno di legge 124 anche perché nei giorni scorsi era emerso che il governo provinciale era consapevole del fatto che quella legislazione avrebbe potuto contribuire negativamente alla crisi del personale sanitario. Cosa che, poi, è effettivamente avvenuta: gli ospedali della provincia sono al collasso da mesi per carenza di personale, sia medici che infermieri, il cui esodo è probabilmente legate anche all’impossibilità di ottenere aumenti salariali adeguati alla situazione di emergenza venuta a determinarsi da quando è iniziata la pandemia di Covid.-19. Ma anche in questo caso Ford ha smentito, definendo quella teoria “non accurata” perché “dal 2018 sono state assunte più di 60.000 infermiere”.
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