TORONTO – Nell’edizione di ieri, abbiamo scritto che durante il mese di settembre in Ontario i tempi medi di attesa per i pazienti che arrivano in pronto soccorso e devono essere ricoverati hanno raggiunto le 21,3 ore (dati di Health Quality Ontario – HQO). Se vi è sembrato tanto, quando lo avete letto, tenetevi forte: secondo un rapporto di Health Canada ottenuto dal parlamentare provinciale liberale Adil Shamji e diffuso ieri, una volta che i pazienti vengono ricoverati il 90% di loro deve aspettare altre 45 ore per completare la visita. Il 40,5% di tempo in più rispetto allo stesso mese (settembre è quello preso in considerazione) dell’anno scorso. “Ed è il peggior settembre mai registrato dal 2008”, aggiunge Shamji, lanciando un drammatico allarme: “Le prestazioni sanitarie stanno continuando la loro drammatica caduta in picchiata. Adesso sono in caduta libera”.
Entrando in dettaglio, il rapporto reso pubblico da Shamji – che è anche un medico dell’emergenza – evidenzia che a settembre negli ospedali dell’Ontario i pazienti arrivati in ambulanza hanno aspettato fino a 90 minuti per essere scaricati in un letto (+50% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso); poi, il 90% degli stessi pazienti è rimasto per 12 ore in pronto soccorso (+17% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso: il rapporto di HQO che abbiamo pubblicato ieri parla di attese medie di 21,3 ore per i pazienti che poi vengono ricoverati, ndr); infine, una volta avvenuto il ricovero, il 90% di quei pazienti ha dovuto attendere 45 ore per completare la visita (+40,5% rispetto al settembre del 2021).
\Il colmo è che – sempre secondo lo stesso rapporto – il volume complessivo dei pazienti che arrivano in pronto soccorso è in calo rispetto allo scorso anno: tempi di attesa più lunghi per un numero inferiore di pazienti, chiaro segnale di un sistema che collassa.
Secondo il dottor Shamji, il problema principale è la carenza d’organico, fra tassi di posti vacanti di infermieri che arrivano al 55% e mancanza di ambulanze per rispondere alle chiamate dei servizi di emergenza sanitaria. “Il governo Ford – aggiunge il medico-parlamentare – insiste sul fatto di avere tutto sotto controllo mentre le cose sfuggono sempre di più alla sua portata”.
Ma, come abbiamo scritto anche nell’edizione di ieri, la situazione non è diversa in altre province. Anzi. Nei giorni scorsi, un ragazzino di 11 anni che aveva tentato il suicidio ingerendo farmaci ha dovuto aspettare 41 ore in una sala d’attesa del Langley Memorial Hospital in British Columbia, in attesa di essere trasferito in ambulanza al Surrey Memorial Hospital per essere visitato da uno psichiatra per adolescenti che a Langley non era disponibile.
“È stato assolutamente straziante”, ha detto la mamma. “Non ha ricevuto alcuna cura, consulenza, niente. Era semplicemente seduto su una sedia. Questo ragazzino di 11 anni, nel bel mezzo di una crisi di salute mentale, si è ritrovato in una situazione assurda, con noi che chiedevamo continuamente, al personale dell’ospedale, ‘chi possiamo chiamare? Cosa possiamo fare?’ e loro che rispondevano ‘Niente, non c’è niente che possiamo fare’. Allucinante”.
Situazioni come questa non rappresentano un’eccezione in B.C. dove – come dichiarato dal presidente dell’Unione dei Paramedici, Troy Clifford, a CTV – le persone che servono vengono lasciate in attesa in una coda prioritaria, restando costantemente a rischio di essere lasciato indietro a causa di un’emergenza qualsiasi. “Questi ritardi si verificano ogni giorno e questo dipende dagli organici insufficienti”, sottolinea Clifford. Secondo il sindacato, infatti, ci sono ancora molte notti in cui tra il 20% e il 50% delle ambulanze restano vuote in varie comunità, sia urbane che rurali, a causa della mancanza di personale.
E per tornare al caso del bambino di 11 anni, “in quei giorni – ha detto Clifford – circa il 40% delle ambulanze della regione di Fraser Health erano fuori servizio, mentre alla famiglia dell’11enne è stato ripetutamente promesso che l’ambulanza per trasferirlo in un altro ospedale sarebbe arrivata presto”. Aspetta e spera…
Nella foto in alto, il dottor Adil Shamji, parlamentare provinciale liberale e medico dell’emergenza in Ontario (foto-screenshot dal suo profilo Twitter – @ShamjiAdil)
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