‘Sette mari’ è un termine un po’ antiquato che – nell’accezione moderna – comprenderebbe: l’Oceano Atlantico, l’Oceano Pacifico, l’Oceano Indiano, il Mar Glaciale Artico, il Mar Mediterraneo, il Mar dei Caraibi e il Golfo del Messico; cioè, collettivamente, i mari del mondo.
Perlopiù, non li vedremo mai tutti. Però, da quando la moda post-pandemica del Work From Home col laptop ha liberato ‘l’ufficio’ da ogni definizione geografica, un certo numero di pionieri si è messo a esplorare gli oceani pur lavorando più o meno a tempo pieno. Oltre al computer portatile, la crescente copertura globale delle reti di telecomunicazione satellitare – come Starlink, che permette di rimanere in contatto regolare con ogni parte del mondo, anche in mezzo al mare – risolve il resto dell’equazione.
Quella di lavorare stabilmente da una nave da crociera ovviamente non è la soluzione più adatta per tutti, ma può addirittura essere conveniente in alcune circostanze. Le persone in qualche modo ‘condannate’ dalla propria situazione lavorativa a sopportare le spese e i disagi di un grande centro urbano potrebbero trovare vantaggiosa la vita ‘di bordo’. C’è la lavanderia letteralmente a due passi, il servizio di riordino quotidiano della cabina, la piscina, il bar, nessuna necessità di fare la spesa o di cucinare. Volendo, a seconda della nave, a volte c’è perfino il casinò e comunque, fuori dall’oblò l’orizzonte in continua e interessante evoluzione tra il mare aperto, le isole e i porti del mondo da visitare.
Vista la crescita del fenomeno, il Daily Telegraph ha recentemente fatto il calcolo, paragonando i costi di una crociera attorno al mondo di 14 settimane sulla nave Arcadia della linea P&O con la somma delle spese della vita londinese per lo stesso lasso di tempo. La ‘world cruise’ della P&O costa, tutto compreso, £9.829 a listino, €11.700 al cambio corrente; mentre 14 settimane di vita abbastanza ordinaria a Londra costerebbero solo molto marginalmente di meno: £9.658, €11.270…
James Hansen per Mercoledì di Rochester
