Canada

Mary Simon,
prima governatrice Inuk:
“Insieme costruiremo
una società più giusta”

OTTAWA – Senate Chamber: un’anziana Inuk accende il qulliq (nella foto sotto), la tradizionale lampada Inuit che rappresenta la luce e il calore della famiglia e della comunità. E l’aborigena Mary Simon, 73 anni, “accompagnata” in Senato dal ritmo di un gruppo di percussionisti Inuit, dopo aver percorso il tappeto rosso fra gli applausi pronuncia le sue prime parole: “Sono onorata, onorata e pronta a essere il primo governatore generale indigeno del Canada”.

È stata una cerimonia particolare quella che ha visto, ieri, l’investitura ufficiale della Simon come trentesimo governatore generale nella storia del Paese, un Paese “che deve trovare l’umiltà necessaria per creare una società più giusta”, ha la Simon detto nel suo discorso inaugurale con il quale ha toccato una serie di temi, insistendo però molto sulla necessità di ripensare al modo in cui il Canada vede la riconciliazione con i popoli indigeni. “La riconciliazione – ha detto – non sarà completata attraverso progetti e servizi ai popoli indigeni, ma è piuttosto uno stile di vita che richiede lavoro quotidiano e conoscenza reciproca”.

“La nostra società – ha aggiunto – deve riconoscere insieme i nostri momenti di rimpianto, accanto a quelli che ci danno orgoglio, perché crea spazio per la guarigione, l’accettazione e la ricostruzione della fiducia. Mi impegnerò a costruire ponti attraverso i diversi background e culture che riflettono l’unicità del nostro grande Paese”.

Il primo ministro Justin Trudeau ha nominato Mary Simon, leader Inuk con una carriera diplomatica alle spalle, come rappresentante della Regina Elisabetta II in Canada, all’inizio di questo mese, in sostituzione di Julie Payette che si è dimessa a gennaio dopo le accuse relative ad una sua presunta gestione “tossica” del personale dell’ufficio. Una scelta arrivata nel bel mezzo di una resa dei conti nazionale dopo i ritrovamenti di tombe senza nome nei siti delle ex scuole residenziali dove i figli degli aborigeni, secondo un programma governativo, venivano “rieducati” alla cultura occidentale.

“Chiaramente, questo segna un ulteriore passo sulla strada verso la riconciliazione, con i popoli indigeni del Canada che iniziano a trovare il posto che spetta loro nella Confederazione”, ha affermato David Chartrand, presidente della Manitoba Metis Federation.

“Durante la sua illustre carriera – ha detto Justin Trudeau – (Mary Simon) ha mostrato un profondo impegno nel portare avanti le questioni sociali, economiche e dei diritti umani. Ha svolto un ruolo di primo piano nel rafforzare i legami tra le popolazioni delle regioni artiche, sia a livello nazionale che internazionale. In qualità di governatore generale del Canada e amministratore della Costituzione e delle istituzioni del nostro paese, so che contribuirà con la sua esperienza e prospettiva uniche a rappresentare i canadesi in tutta la loro diversità, sia qui in patria che all’estero, con dignità e integrità, e in entrambe le lingue ufficiali. Sono anche fiducioso che, in qualità di comandante in capo del Canada, lavorerà per sostenere i coraggiosi membri delle forze armate canadesi che fanno enormi sacrifici per la sicurezza del nostro paese e del nostro popolo”.

“Sono ispirato dalla natura storica di questo momento – ha proseguito il premier canadese – poiché il nostro Paese continua a fare i conti con le difficili realtà del nostro passato collettivo. So che, in qualità di primo governatore generale indigeno del Canada, (Mary Simon) si dedicherà ad aiutarci mentre affrontiamo insieme queste difficili verità, percorriamo il percorso condiviso della riconciliazione e costruiamo ponti tra tutti coloro che chiamano la nostra Patria”.

“Invito tutti i canadesi – ha concluso il primo ministro – a trovare speranza e ispirazione in questo importante passo avanti per il nostro Paese e ad unirsi a me nell’augurarle ogni bene mentre porta la sua visione di un Canada più giusto, più equo e più giusto all’ufficio più alto e più antico del nostro Paese”.

Le foto sono tratte dai profili Twitter del premier Justin Trudeau e del Governor General of Canada

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