Canada

Interferenze cinesi,
Singh e Poilievre vagliano
l’apertura di Justin Trudeau

TORONTO – Un’indagine indipendente, guidata da una figura autorevole e super partes per fare luce sulle interferenze cinesi nel processo elettorale canadese. È questa l’apertura annunciata nel tardo pomeriggio di lunedì da Justin Trudeau, che in parte ha dovuto cedere al pressing delle opposizioni senza però accogliere totalmente le loro richieste.

Per ora – ma le cose potrebbero cambiare in futuro – non vi sarà alcuna commissione d’inchiesta pubblica ad hoc, così come avevano più volte richiesto i leader del Partito Conservatore e dell’Ndp. L’indagine indipendente voluta da Trudeau porterà a una serie di raccomandazioni finali che saranno messe sul tavolo del governo: il primo ministro ha promesso che queste saranno vincolanti per l’esecutivo.

Tradotto, se il commissario indipendente raccomanderà la creazione di una commissione d’inchiesta, Trudeau lo accontenterà. Ora la palla passa a Pierre Poilievre e Jagmeet Singh. Quello del primo ministro, in apparenza, sembra essere un contentino gettato in pasto a Parliament Hill per calmare le acque di fronte a una situazione che sta creando grattacapi e problemi all’esecutivo liberale.

Il leader conservatore ha immediatamente bocciato la proposta. Poilievre ha definito l’annuncio di lunedì un “insabbiamento” che si svolge a porte chiuse.

“Un cosiddetto relatore speciale scelto dal primo ministro non è la stessa cosa di una vera inchiesta indipendente, con i pieni poteri legali concessi dalla legge sulle inchieste, tra cui costringere la testimonianza e la produzione di documenti”. “Quando è troppo è troppo. Justin Trudeau non può continuare a nascondere la verità ai canadesi, e non gli permetteremo nemmeno di seppellire la verità. I liberali devono ascoltare la volontà del Parlamento e istituire un’inchiesta pubblica indipendente”.

Dai documenti e dalle testimonianze fornite la scorsa settimana a Ottawa, presso la commissione parlamentare, è emerso come Pechino abbia palesemente cercato di influenzare il voto del 2019 e del 2021, senza peraltro raggiungere in pieno il suo obiettivo.

Ma cosa prevede, nel dettaglio, la proposta presentata da Trudeau? Come detto, in primo luogo, verrà nominato un commissario indipendente che dovrà indagare su quanto accaduto nelle ultime due tornate elettorali: che tipo di i interferenze ci sono state, quanto sono state profonde, come hanno risposto gli strumenti messi in piedi dal governo per frenare le interferenze straniere e così via.

Allo stesso tempo il primo ministro ha annunciato di aver incaricato i due organi di revisione dell’intelligence del paese – il Comitato per la sicurezza nazionale e l’intelligence dei parlamentari e l’Agenzia nazionale per la sicurezza e l’intelligence – di indagare sulla questione. “Ho parlato con loro su come intraprendere un lavoro urgente sulla questione delle interferenze straniere, nell’ambito dei loro mandati”

I parlamentari e i senatori del National Security and Intelligence Committee of Parliamentarians (NSICOP) ricevono autorizzazioni di sicurezza Top Secret e sono permanentemente vincolati alla segretezza ai sensi della legge sulla sicurezza delle informazioni, consentendo loro di accedere alle attività solitamente segrete delle agenzie.

Trudeau ha dichiarato che NSICOP lancerà una nuova revisione delle interferenze straniere, con particolare attenzione alle elezioni.

Il comitato è stato istituito nel 2017 per fornire la supervisione parlamentare delle operazioni di intelligence di Ottawa. Ha completato un rapporto sulle interferenze straniere nel 2019, che ha invitato il governo a “fare meglio”.

More Articles by the Same Author: