Italia

In Italia 694 automobili ogni 1.000 abitanti

ROMA – L’Italia è sempre stato un Paese di automobilisti (del resto è la patria di Ferrari e Lamborghini). Ma oggi lo è più che mai: nel 2023, infatti, il BelPaese ha registrato il più alto tasso di motorizzazione dell’Unione Europea, con 694 autovetture registrate ogni 1.000 abitanti contro una media Ue di 571.

È quanto emerge da un rapporto dell’Istat basato sui dati del Pubblico Registro Automobilistico dell’Aci e pubblicato ieri, secondo il quale, rispetto alle altre maggiori economie dell’Unione, questo indicatore presenta in Italia non soltanto valori nettamente superiori, ma anche una crescita più sostenuta negli ultimi anni (dell’1,3% l’anno dal 2018, contro lo 0,7% della Germania, lo 0,4% della Spagna e lo 0,3% della Francia).

Il numero di veicoli a combustibili fossili pro capite (nel set degli indicatori ONU per il cambiamento climatico) continua ad aumentare a livello nazionale (da 0,873 del 2022 a 0,878), ma è quasi fermo nelle città (da 0,822 a 0,823 nell’insieme dei Comuni capoluogo), grazie soprattutto alla diffusione, dal 2020 in poi, dei veicoli ibridi. Tuttavia, la transizione procede lentamente: le auto ibride sono il 6,9% del totale nei Comuni capoluogo (più del 10% solo a Varese, Milano e Bologna) e le elettriche appena lo 0,6% (più dell’1% soltanto a Milano, Bergamo, Brescia, Bolzano/Bozen e Trento). Le più numerose sono ancora le auto a benzina (47,4%, in calo di 0,8 punti l’anno dal 2015). Il declino è ancora più lento per le auto a gasolio (35,2%, -0,3 punti l’anno dal 2015).

In generale, tra i Comuni capoluogo i valori del tasso di motorizzazione sono compresi tra il minimo di Venezia (457 autovetture/1.000 ab.) ed il massimo di Frosinone (841). All’estremità superiore dell’intervallo, con più di 800 autovetture/1.000 ab., si collocano, insieme a Frosinone, L’Aquila, Isernia, Potenza, Vibo Valentia, Agrigento, Catania e Nuoro. All’estremità inferiore, con meno di 600 autovetture/1.000 ab., troviamo invece, con Venezia, Genova, La Spezia, Milano, Trieste, Bologna, Firenze, Bari e Barletta. Tutti i Comuni capoluogo, tranne Aosta e Gorizia, presentano valori superiori rispetto all’anno precedente: gli incrementi più significativi (oltre +3%) si rilevano a Torino, Cuneo, Bolzano/Bozen, Pistoia e Salerno.

I dati sono stati resi noti durante l’evento “Gli incidenti stradali: dati e misure di policy. Un quadro territoriale”, che si è svolto a Roma ieri. “Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nell’ultimo anno sono morti a causa di incidenti stradali 1 milione e 190mila persone, circa 3.260 ogni giorno e quasi 50 milioni di persone hanno subito ferite o disabilità permanente – ha detto il presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli – . Gli incidenti stradali sono la principale causa di morte per i giovani tra i 5 e i 29 anni. Più della metà di coloro che hanno perso la vita sono pedoni, ciclisti e motociclisti. In Italia negli ultimi anni la sicurezza stradale ha sì registrato progressi, ma c’è ancora molto da fare – ha spiegato Chelli – : se infatti nel lungo periodo si nota una tendenza al calo degli incidenti e delle vittime, i dati pubblicati un mese fa e riferiti al primo semestre 2024 segnalano un nuovo per quanto modesto incremento: gli incidenti sono saliti dello 0,9% e le vittime del 4%; se poi consideriamo le strade urbane, le vittime sono cresciute addirittura dell’8% rispetto allo stesso periodo del 2023. In città, col traffico congestionato ed incontrollato e con la scarsa manutenzione del manto stradale, accrescono i rischi per ciclisti e pedoni”. E poi ha aggiunto: “La formazione è l’unica, vera risposta di lungo termine ai problemi: formare, partendo dai giovani”.

Per scaricare e/o leggere l’intero rapporto dell’Istat, cliccare qui: Statistica-today-parco-veicolare-DEF

(i grafici in alto sono tratti dallo stesso rapporto: abbiamo aggiunto un sottotitolo in Inglese)

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