TORONTO – Tre canadesi sono morti in Israele negli attacchi di Hamas: lo ha confermato ieri il ministro degli Esteri, Melanie Joly, aggiungendo che le partenze assistite dei cittadini canadesi (anche con doppia cittadinanza) e delle loro famiglie inizieranno entro la fine della settimana. Il ministro ha inoltre detto che il governo sta seguendo alcune segnalazioni secondo le quali altri tre canadesi risultano dispersi ed è in contatto con le famiglie di queste persone per offrire sostegno, mentre i funzionari si stanno confrontando con le autorità locali per raccogliere ulteriori informazioni. Non ha però voluto confermare se ci fossero ostaggi canadesi, dicendo che non vuole “aumentarne il valore e mettere in pericolo le loro vite”. Tuttavia, la Joly ha indicato che il Canada è in contatto con il capo negoziatore degli ostaggi in Israele e che invierà “una squadra di esperti” per supportare i funzionari impegnati nelle trattative: una sorta di ammissione, dunque.
Quanto alle vittime, i tre canadesi uccisi sono due uomini, Ben Mizrachi, 22 anni, di Vancouver ed Alexandre Look, 33 anni, di Montreal, ed una donna, Adi Vital-Kaplou, 33 anni, di Ottawa. Il ministro ha detto di aver parlato con la famiglia di Look martedì e che è stata una delle chiamate più difficili che abbia mai dovuto fare. “Mentre continuiamo ad osservare lo svolgersi degli orrori… porgo le mie condoglianze a tutti coloro che hanno perso i propri cari in seguito agli attacchi terroristici in Israele. Il dolore e la sofferenza di cui continuiamo ad essere testimoni non possono essere misurati”, ha detto. “Le vite dei giovani sono state stroncate, le famiglie sono a pezzi, ed è assolutamente straziante. E questo si sente nelle case e nelle comunità di tutto il Canada”.
Sono tanti i cittadini canadesi nella zone della nuova, ennesima guerra. Gli ultimi dati indicano che 4.249 canadesi sono registrati in Israele ed altri 476 canadesi sono registrati a Gaza ed in Cisgiordania. La Joly ha assicurato che gli aerei delle forze armate canadesi porteranno coloro che desiderano lasciare la regione da Tel Aviv ad Atene: da lì, un aereo e l’equipaggio dell’Air Canada riporteranno i canadesi a casa. Martedì sera il governo federale ha annunciato che assisterà i canadesi in partenza “nei prossimi giorni” e che i voli saranno aperti ai cittadini canadesi, ai loro coniugi ed ai loro figli, così come ai residenti permanenti canadesi, ai loro coniugi ed ai loro figli. “Vorrei essere chiara: questo include anche chi ha la doppia cittadinanza”, ha detto la Joly.
Tuttavia, alcuni canadesi in Israele hanno riferito a CTV che finora non sono stati in grado di trovare la strada di casa a causa delle cancellazioni delle compagnie aeree e delle difficoltà a ricevere assistenza dall’ambasciata nonostante l’aumento della capacità consolare. Ciò ha spinto i partiti federali di opposizione a richiedere immediati trasporti aerei di emergenza. Nel frattempo, il governo federale sta invitando tutti i canadesi della regione che non si sono ancora registrati a farlo, in modo che i funzionari dell’ambasciata possano condividere direttamente con loro maggiori informazioni sui prossimi voli. Sottolineando che è “un momento di grande incertezza e di grande ansia”, il ministro ha affermato che le missioni a Tel Aviv e Ramallah rimangono aperte ed i funzionari a Ottawa, Giordania, Egitto e Libano offrono supporto di emergenza 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Inoltre, il governo federale sta lavorando ad opzioni aggiuntive per coloro che non possono raggiungere l’aeroporto di Tel Aviv. Tutti tentativi complicati da una situazione caotica ed in costante evoluzione.
In alto, il ministro federale degli Esteri, Melanie Joly (foto da Twitter – @melaniejoly)
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