Il cuoco risponde ai nostri lettori

Gli chef italiani nel mondo
propongono le loro ricette:
salmone, caviale, asparagi
e carciofi: che bontà!

In esclusiva per i lettori del Corriere Canadese, prosegue la nuova rubrica settimanale dedicata alla cucina italiana in Canada, in Nordamerica e nel mondo, che va ad arricchire la nostra storica “Cucina di Teresina” presente da anni sul nostro quotidiano. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’ICC (Italian Culinary Consortium) Canada, che ogni settimana fornisce le ricette proposte dai migliori chef italiani presenti in tutto il mondo. I cuochi possono inviare le loro ricette via e-mail (info@corriere.com).

RICHMOND (UK) – Ecco la fantastica ricetta della protagonista di oggi: Chef Ilaria Chiatti ci propone il salmone saltato in padella con caviale Adamas, asparagi sbollentati, crema di carciofi e qualche foglia di aneto.

Ingredienti: (per 1 persona)
– 1×140 g di filetto di salmone
– pochi pezzi di asparagi tagliati a metà in modo lungo
– un po’ di caviale Adamas
– 100 g di crema di carciofi
– alcune foglie di aneto ed eventuale crescione

Ingredienti per la crema di carciofi: un cuore di carciofo 100% (se non avete quello fresco potete usare la lattina), 15% di olio extravergine d’oliva, 1% di sale, 40% di latte, 25% di panna.

Procedimento per la crema di carciofi: tagliate a pezzi il carciofo, preparate una padella con un filo olio extravergine d’oliva ben caldo. Aggiungete i carciofi e continuate la cottura finché non saranno dorati, aggiungete il latte e la panna e lasciate cuocere fino a quando avrà raggiunto il punto di ebollizione. Alla fine salate e frullate il tutto, se occorre aggiungete un po’ d’acqua (se utilizzate il carciofo della lattina potete usare quest’acqua).

Procedimento alla piastra: appena il carciofo sarà pronto tenetelo caldo e iniziate a cuocere il salmone nella padella calda con un po’ di olio vegetale (o qualsiasi olio d’oliva), un po’ di sale e pepe. In una pentola con acqua calda e salata sbollentate gli asparagi e non appena sarà tutto pronto impiattate a piacere con qualche foglia di aneto ed eventuale crescione e servite caldo. E buon appetito!!! 

La protagonista / Una Chef italiana alla conquista del Regno Unito 

RICHMOND (UK) – Oggi presentiamo la Chef Ilaria Chiatti, recentemente entrata a far parte dell’Italian Culinary Consortium – ICC UK. 31 anni, italiana, vive nel Regno Unito ormai da 10 anni. Al momento presta la sua opera come Sous Chef Senior nel Royal Mid-Surrey Golf Club a Richmond, UK.

Ci racconta molto semplicemente che “quando ho la possibilità di godermi Londra sono euforica e spaventata allo stesso tempo. Ad ogni modo, ho iniziato come commis di cucina contemporaneamente in due due ristoranti. Poi pian piano ho cominciato a migliorare e ad avere sempre più spazio, ottenendo anche una promozione. Le mie avventure lavorative sono state diverse, è capitato che a volte il posto di lavoro non era confacente alle mie esigenze, con il risultato di non avere avuto un’esperienza da catalogare tra quelle migliori capitatami. Poi, sicuramente, la Brexit e il Covid non hanno certo aiutato l’ospitalità. Dove lavoro adesso – spiega ancora la Chef Ilaria – avverto, senza ombra di dubbio, la consapevolezza di essere molto fortunata, sia per l’ambiente che per la certezza di essere sempre aiutata nella crescita della mia carriera”.

Ilaria vanta diverse partecipazioni a concorsi ed eventi nel mondo culinario associativo, come il premio per il miglior giovane cuoco svoltasi a Roma nel 2022, la finale del concorso Solania del settembre 2023 e, recentissimamente, il terzo posto nel primo concorso di caviale Adamas in collaborazione con l’Italian Culinary Consortium – ICC.

E prosegue: “Ho studiato in Italia per diventare Chef e ho avuto degli ottimi punti di riferimento, infatti la maggior parte della mia famiglia ha un ristorante o ha buone capacità di cucinare. Ho frequentato l’Istituto Alberghiero nei pressi di Firenze per cinque anni prima di conseguire il relativo diploma e, nello stesso tempo, lavoravo dall’età di 14 anni, ogni estate, durante la pausa scolastica”.

“Ho iniziato la mia esperienza lavorativa nel fine dining nel 2015 a Le Boudin Blanc, un ristorante francese a Green Park che, a causa della Brexit e della relativa mancanza di personale personale qualificato, ora si trova nella condizione di dover chiudere e di trasferirsi fuori dal Regno Unito. Ho lavorato lì alcuni anni sia come Demi Chef che come Chef de Partie – ci racconta ancora Ilaria – sotto la guida di uno tra i migliori professionisti di Londra, lo Chef Nicolas Loridane. Poi ancora da Vicino Maggiore, un altro ristorante francese con 2 rosette e poi, quando facevo parte della brigata, prese anche la terza. Ho fatto anche una stagione estiva da febbraio a settembre a Fuerteventura (Isole Canarie), dove ho avuto delle esperienze lavorative in diversi posti, imparando e perfezionandomi sui piatti tipici dell’isola e sui prodotti locali. Tornata a Londra, ho lavorato per due anni nel Club dei Soci del vino 67 Pall Mall, uno dei posti dove ho avuto la fortuna di apprendere molto. Poi ho voluto cimentarmi in esperienze diverse, come in un Hotel e ho lavorato al Soho House nella White City per quasi un anno prima della Brexit. Una volta conclusosi il nostro contratto, dopo il blocco, sono tornata al 67 Pall Mall per un altro anno. Poi ho fatto un’esperienza straordinaria nel raffinato ristorante vegano Holly Carrots a Knightsbridge che ora si sta spostando su Notting Hill, l’Head Chef era russa, una delle migliori Chef vegane che ora ha anche aperto il proprio ristorante a Londra. Ho lavorato anche come Capo Chef in un piccolo posto vicino a Battersea, in una situazione per me non proprio ideale, quindi sono tornata come Sous Chef nel mio secondo lavoro a Londra presso The Red Lions in Parliament Street solo per pochi mesi”.

E conclude dicendoci di aver trovato nel Royal Mid-Surrey Golf Club il suo posto ideale dove spera davvero di restare molto a lungo.

Nelle foto sopra: la Chef, il piatto proposto, altre sue “creazioni” ed alcuni momenti della sua carriera 

(rubrica a cura di Marzio Pelù & Ynot)

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