TORONTO – Kandi Kisses, The Gazelle, Cute Little Fuckers’ Princette Puppypus. Sono alcuni dei nomi dei sex toys recensiti dal portale LGBT Hotline, un sito ospitato dal website del Toronto Catholic District School Board. Nei giorni scorsi il provveditorato cattolico aveva deciso di togliere il link con questo portale, che nelle sue intenzioni dichiarate dovrebbe offrire supporto alla comunità LGBTQ2. Nelle ultime 24 ore, il Board cattolico ha fatto retromarcia, ripristinando il collegamento.
Un bambino di 10-11 anni, che naviga sul sito ufficiale del provveditorato cattolico di Toronto, può tranquillamente arrivare in questa pagina web e imbattersi nella rubrica nella quale vengono recensiti i sex toys (Anonymous Sex Toy Review) con tanto di prezzo, modalità di utilizzo e controindicazioni. Tutto molto interessante.
I trustee del provveditorato, prima di decidere di ripristinare il collegamento, hanno dato un’occhiata a questa pagina web?
I fiduciari Markus de Domenico Maria Rizzo e Norm Di Pasquale l’hanno letta la recensione del sex toy Cal Exotics Hidden Pleasure Bullet, con le sue 10 – almeno così si legge – diverse modalità di vibrazione?
Grazie alla decisione di ripristinare il link, anche i nostri bambini potranno farlo. La linea editoriale del Corriere Canadese sposa in pieno i dettami deontologici che prescrivono di non pubblicare immagini scioccanti che potrebbero offendere il pubblico. Nell’edizione di lunedì saremo costretti a mettere da parte questa regola, almeno per una volta, per far capire ai nostri lettori di cosa stiamo parlando. E siamo sicuri che i lettori rimarranno scioccati, disgustati.
La pazienza ha un limite, come testimoniano le numerose lettere che stiamo ricevendo in questi giorni. Qui non si tratta di difesa dei diritti e libertà di espressione, ma di buon gusto e soprattutto necessità di tutela dei diritti dei minori.
E proprio su questo tema il nostro Editore Joe Volpe ha avuto ieri una lunga conversazione telefonica con l’ex premier Kathleen Wynne.
È giusto e doveroso lottare per la tutela dei diritti di tutti, anche della comunità LGBTQ2, da ogni forma di discriminazione e intolleranza. Il Corriere lo ha sempre fatto e continuerà a farlo.
Allo stesso tempo, però, non si può, in nome della diversità, promuovere materiale di questo tipo in un sito facilmente accessibile ai bimbi delle scuole elementari che navigano nel sito del loro provveditorato scolastico.
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