Canada

Delusione Canada: oltre il 15% degli immigrati lascia il Paese

OTTAWA – Oltre il 15% degli immigrati arrivati ​​in Canada dal 1982 al 2017 hanno finito per lasciare il Paese entro vent’anni: è quanto emerge da un nuovo studio di Statistics Canada.

Secondo il report, innanzitutto, la probabilità che un nuovo immigrato se ne vada raggiunge la sua probabilità più alta nei primi anni dopo l’ammissione, con maggiori probabilità di partire per quelli tra i tre e i sette anni prima. Questa raggiunge un picco di circa l’1,4% nel quarto e quinto anno, poi inizia a diminuire fino a dopo 15 anni, quando oscilla tra lo 0,6 e lo 0,7%.

Statistics Canada rileva che potrebbero esserci varie ragioni dietro le partenze ed i tempi in cui ciò avviene: secondo Julien Berard-Chagnon, demografo dell’agenzia, “questi tre-sette anni offrono un periodo dignitoso per adattarsi alla società canadese, per trovare un lavoro, per trovare un posto dove vivere, per adattarsi al clima, ad esempio, ai freddi e rigidi inverni canadesi”, ha detto il demografo, le cui parole sono riportate da Global News.

L’economista della RBC Claire Fan ha a sua volta affermato in un’intervista che il numero di immigrati che lasciano il Paese in questo periodo è sorprendente. “Si tratta di persone che hanno ottenuto la residenza o la cittadinanza in Canada e che presumibilmente vorrebbero restare”, ha detto, aggiungendo che un problema potrebbe anche essere il tentativo di entrare nella forza-lavoro, ed è per questo che occorre fare di più per colmare le lacune nella forza lavoro canadese. “I nuovi arrivati ​​sono più propensi a restare se si sentono più soddisfatti della loro situazione di vita”, ha osservato Fan.

Secondo i dati, la decisione se emigrare varia a seconda di quando sono stati ammessi in Canada, con coloro che sono arrivati ​​tra la fine degli anni ’80 e la prima metà degli anni ’90 con maggiori probabilità di andarsene. StatsCan ha riscontrato che poco più del 15% di questo gruppo se n’è andato entro 20 anni, mentre coloro che sono arrivati ​​in Canada a partire dal 2000 hanno mostrato meno desiderio di emigrare, con quasi il 5% che se n’è andato entro cinque anni e il 10% entro un decennio.

“Negli anni ’90 – spiega Berard-Chagnon – alcuni canadesi sono partiti per gli Stati Uniti per ottenere salari più alti, soprattutto lavoratori specializzati. Quindi questo potrebbe essere uno dei motivi per cui abbiamo assistito ad una maggiore emigrazione in questi periodi”.

Daniel Bernhard, CEO dell’Institute for Canadian Citizenship, ha affermato di considerare lo studio di Statistics Canada come una “conferma” del proprio studio “Leaky Bucket”, pubblicato nell’ottobre 2023, che mostra che il numero di immigrati che hanno lasciato il Canada è aumentato nel 2017 e nel 2019 — un aumento del 31% superiore alla media storica. Bernhard ha aggiunto che coloro che hanno maggiori probabilità di andarsene sono i più qualificati: i dati mostrano che investitori e imprenditori sono le due classi di ammissione che più probabilmente emigreranno entro vent’anni, ma i lavoratori autonomi e gli immigrati considerati lavoratori qualificati sono tra i primi cinque emigranti, con poco più del 20% che lascia dopo 20 anni. E sottolinea la necessità che gli immigrati abbiano una prima esperienza positiva che li aiuti a restare. “Ciò che gli immigrati ci dicono è che in realtà forse non sei così attraente come pensi”.

Fan ha riconosciuto che ci sono problemi legati agli alloggi e ad altri aspetti che l’immigrazione è stata indicata come un fattore di impatto. “(Ciò) dimostra semplicemente l’importanza e la necessità non solo di assicurarci di farli entrare nel Paese, ma anche di fare i passi giusti per assicurarci che siano ben integrati nella forza-lavoro”, ha detto. Negli ultimi anni, probabilmente è proprio la difficoltà nell’entrare nel Paese a scoraggiare i residenti temporanei: ottenere la residenza permanente (ed i diritti ad essa connessi) è sempre più difficile e complicato e, forse, molti lavoratori temporanei decidono di mollare, dopo una bvreve esperienza in Canada, scegliendo Paesi più disposti ad accogliere gente che lavora. Perché nessuno vuole stare in un Paese dove hai solo doveri e nessun diritto.

Foto da Twitter X / Ircc @CitImmCanada

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