Canada

Caos Carbon Tax ed economia: i conservatori fanno il vuoto

TORONTO – Conservatori in fuga, Ndp in stallo, liberali in caduta libera. È l’istantanea scattata da Abacus Data in un sondaggio pubblicato ieri che mette in luce come, se si dovesse tornare alle urne in questo momento, il partito guidato da Pierre Poilievre raggiungerebbe quota 44 per cento, con un vantaggio di 20 punti percentuali rispetto alla formazione politica guidata dal primo ministro Justin Trudeau. Abacus sottolinea come il distacco registrato in questo studio demoscopico non abbia precedenti e come, allo stesso tempo, i conservatori non sono mai arrivati al 44 per cento nelle intenzioni di voto degli ultimi otto anni. Rispetto al sondaggio del mese scorso, il Partito Conservatore ha guadagnato il 3 per cento.

Solo cattive notizie per il primo ministro, invece. Il livello del consenso langue e le prospettive di crescita non sono delle migliori. Tra l’altro il sondaggio dell’Abacus è stato realizzato su un campione di 2mila persone intervistate all’indomani dello scatto dei nuovi aumenti della Carbon Tax, avvenuti all’inizio di aprile. Il malcontento strisciante per l’aumento del balzello non ha di certo aiutato il leader del Partito Liberale, che a questo punto si trova a dover battagliare per il ruolo di opposizione ufficiale con l’Ndp: il partito guidato da Jagmeet Singh è fermo al 17 per cento, incapace a quanto pare di capitalizzare in termini di consenso e di intenzioni di voto questa fase di grande difficoltà dei liberali.

Andando ad analizzare la situazione a livello locale, assistiamo ad un vero e proprio cappotto tory. I liberali infatti sono nettamente indietro in tutte province, a volte con dei distacchi imbarazzanti. In Alberta, ad esempio, i conservatori catturano il 60 per cento delle intenzioni di voto contro il 15 per cento dei grit, in Saskatchewan e Manitoba Poilievre è al 58 per cento, mentre i liberali non vanno oltre il 12 per cento.

In questo momento non ci sarebbe partita nemmeno in quelle aree del Paese dove invece il livello di consenso per i due partiti è tradizionalmente alla pari o giù di lì.

In Ontario i conservatori raggiungono il 45 per cento delle intenzioni di voto, mentre il partito di Trudeau si ferma al 26 per cento. In British Columbia il partito guidato da Poilievre sfiora il 50 per cento, con i liberali ancorati ad un avvilente 18 per cento.

In tutto il Canada, l’unica provincia dove i liberali hanno più voti dei conservatori è il Quebec: 30 per cento contro 26. Ma nella provincia francofona bisogna come sempre fare i conti con il Bloc Quebecois, che con il suo 29 per cento va a rosicchiare consenso in ogni singolo distretto federale.

Anche andando ad analizzare le fasce d’età degli elettori, il risultato finale non cambia: nell’elettorato compreso tra i 18 e i 29 anni, tra i 30 e i 44 anni, 45 e 59 anni e sopra i 60 anni, i conservatori godono di un netto vantaggio sui liberali.

A livello di popolarità, Trudeau ha visto un tracollo del suo appeal nell’elettorato del nostro Paese. Secondo Abacus, infatti, in questo momento solo il 25 per cento degli elettori ha un’impressione positiva del primo ministro.

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