PROCIDA (NAPOLI) – “Procida, La cultura non Isola”: è questo lo slogan accattivante che ha accompagnato la candidatura e la conseguente vittoria della città campana del titolo di Capitale italiana della cultura per il 2022. La bellissima isola al largo del Golfo di Napoli è riuscita a sbaragliare la concorrenza agguerrita di città finaliste del calibro di Ancona, Bari, Cerveteri, L’Aquila, Pieve di Soligo, Taranto, Trapani, Verbania e Volterra, tutte meritevoli del titolo e supportate da validi progetti, come afferma il Presidente della Giuria assegnatrice del bando, Stefano Baia Curioni.
Un progetto sofisticato, quello presentato da Procida, che combina sostenibilità, sviluppo culturale, bellezza paesaggistica e patrimoniale. A convincere la giuria esaminatrice anche il significato poetico del progetto e il suo valore altamente simbolico. L’amministrazione locale ha infatti puntato sulla nozione di isola come luogo geografico e come metafora della condizione umana moderna che si fa modello di sperimentazione, esplorazione e conoscenza.
Istituito nel 2014, il titolo di Capitale italiana della cultura ha visto susseguirsi, di anno in anno, assegnatarie illustri, tra le quali Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna, Siena e altre ancora. Nel 2020 Parma si è aggiudicata il titolo, riassegnatole anche nel 2021 in seguito all’emergenza della pandemia. Nel 2023, le città di Bergamo e Brescia, fortemente colpite dalla pandemia del Covid-19, saranno entrambe Capitali italiane della cultura.
La vittoria di Procida e l’assegnazione del titolo da parte del Parlamento italiano a Bergamo e Brescia vogliono dare un segnale importante per la ripartenza del settore della cultura e del turismo, fortemente colpiti in questo anno di chiusura forzata e, soprattutto nel caso dell’industria culturale italiana, a volte trascurata. Il sindaco di Procida, Raimondo Ambrosino, si è detto molto orgoglioso dell’assegnazione del titolo alla sua città e spera che l’isola diventi un simbolo di riscatto per tutte le altre comunità che vogliono rilanciare il proprio territorio.
