Canada

Covid, gli anziani
rischiano di più

TORONTO – Covid. Nuovi studi canadesi suggeriscono che, mentre la stragrande maggioranza della popolazione ha probabilmente contratto il virus almeno una volta, più di quattro anziani su 10 potrebbero aver evitato finora l’infezione e rimangono quindi a più alto rischio di ricovero e morte. Proprio per questo, ci tengono a ribadire numerosi medici, “gli anziani devono avere la priorità nell’implementazione delle vaccinazioni e dovrebbero prendere seriamente in considerazione la possibilità di ricevere un vaccino anti Covid aggiornato”.

Gli ultimi dati provengono da uno studio condotto nella British Columbia e pubblicato ieri sul Canadian Medical Association Journal.

Il team di ricercatori, che ha esaminato sia la sieroprevalenza – segni di precedente infezione da SARS-CoV-2 in campioni di sangue di vari gruppi di età, in diversi momenti della pandemia – sia i dati sanitari sulle malattie gravi, ha scoperto che a luglio oltre l’80% dei bambini e degli adulti sotto i 50 anni erano stati infettati e avevano un basso rischio di ricovero ospedaliero o di morte.

Ma tra gli anziani di età pari o superiore a 80 anni, oltre il 40% non è mai stato infettato dal virus, hanno mostrato i dati. Una fascia di età, questa, che presenta anche il rischio più elevato di esiti gravi.

La ricercatrice capo, Danuta Skowronski, epidemiologa del B.C. Centre for Disease Control, ha affermato che gli ultimi risultati sono il culmine di anni di lavoro svolto durante la pandemia, inclusi 10 cicli di indagini sulla sieroprevalenza. L’ultima serie di ricerche del suo team ha stimato un decesso ogni 80 anziani infetti di età pari o superiore a 80 anni.

Tra tutte le fasce d’età, ha affermato, c’è stata una diminuzione dei rischi di esiti gravi nel corso della pandemia.

“Ma per il segmento più anziano della popolazione – ha detto Skowronski – il rischio è ancora significativo”.

I dati federali mostrano che gli anziani hanno pagato a caro prezzo la pandemia di Covid, affrontando un numero di morti molto più elevato rispetto alle fasce di età più giovani e le stragi avvenute all’interno delle case di cura a lunga degenza che ospitano le persone fragili e anziane del Paese, ne sono la prova lampante. E mentre un numero crescente di dati suggerisce che le persone con una storia sia di vaccinazione che di precedente infezione da SARS-CoV-2 corrono un rischio inferiore di esiti gravi rispetto a quelle che non hanno nessuna delle due vaccinazioni o hanno avuto solo una precedente esposizione, gli esperti dicono che la conclusione è che gli anziani non possono permettersi il lusso di non osservare prudenza. “Quello che stiamo dicendo è che coloro che sono stati infettati, in combinazione con la vaccinazione, sono protetti meglio. E poiché abbiamo osservato che i più anziani della nostra popolazione rimangono quelli a più alto rischio di morte dovrebbero continuare ad avere la priorità per la vaccinazione”, ha aggiunto Skowronski.

Diversi esperti medici hanno convenuto che le campagne di vaccinazione devono sottolineare che gli anziani dovrebbero prendere seriamente in considerazione la possibilità di ricevere i vaccini Covid aggiornati di questo autunno, che sono stati adattati ai ceppi virali attualmente in circolazione.

“Non sono sicura che il messaggio sia arrivato in modo chiaro”, ha detto Skowronski.

Spazio ai vaccini aggiornati quindi, particolarmente se si è anziani. Ma non bisogna comunque abbassare la guardia e continuare ad osservare misure come l’igiene delle mani, l’uso di una mascherina in pubblico e la disinfezione delle superfici. L’invito rivolto agli anziani è quello di “socializzare in modo intelligente”, in gruppi più piccoli e in aree ben ventilate, o anche all’aperto quando possibile.

More Articles by the Same Author: