Canada

Crisi degli ospedali,
in Ontario monta la protesta

TORONTO – Manifestazioni di protesta contro la gestione della crisi ospedaliera da parte del governo Ford sono state organizzate ieri in tutta la provincia dalla Ontario Health Coalition (OHC). A Toronto i manifestanti si sono dati appuntamento a mezzogiorno davanti al Peter Munk Cardiac Centre che si trova al 583 University Ave. Ma anche all’esterno del Grand River Hospital di Kitchener e in prossimità del Windsor Regional Hospital Metropolitan Campus i dimostranti, con i loro cartelli, hanno espresso rabbia e disappunto per la difficile situazione presente da mesi negli ospedali e nei pronto soccorso. L’OHC, che da oltre due decenni monitora i tagli, le chiusure, la cancellazione di servizi e il sovraffollamento degli ospedali ritiene che il sistema sanitario sia al tracollo e che il governo non stia muovendo un dito per farlo migliorare. “Non abbiamo mai visto la crisi nei nostri ospedali pubblici raggiungere il livello estremo attuale”, si legge in un comunicato dell’organizzazione provinciale che sostiene l’assistenza sanitaria finanziata con fondi pubblici.

Una situazione a dir poco allarmante con bambini disabili e malati che non vengono accolti nei pronto soccorso pediatrici intenti a far fronte a un notevole afflusso di pazienti con virus respiratori. E non solo: interventi chirurgici e test diagnostici dei pazienti annullati e posticipati sono ormai una costante.

“Di fronte a questa crisi, ci aspetteremmo che un governo dell’Ontario di qualsiasi orientamento politico facesse tutto il possibile per affrontare una tale catastrofe umanitaria. Tuttavia, il governo Ford non ha nemmeno abrogato il disegno di legge 124 – ha affermato OHC indicando la legislazione che limitava i salari per i lavoratori del settore pubblico – per più di un anno, la provincia ha dichiarato che per risolvere la crisi ospedaliera in corso sta assumendo 6.000 dipendenti. Queste sono pubbliche relazioni create semplicemente per porre fine alla discussione e far sembrare che il governo stia facendo qualcosa, ma sono prive di significato”. “L’Ontario ha piani, persino interi ospedali, in cui i posti letto non sono disponibili a causa del sottofinanziamento e ora, della carenza di personale. Potrebbero essere aperti, se solo ci fosse la volontà politica di farlo. Nei grandi ospedali dell’Ontario ci sono sale operatorie chiuse per settimane o mesi o addirittura in modo permanente a causa di fondi insufficienti e, più recentemente, di personale insufficiente”.

Natalie Mehra, direttrice responsabile di Ontario Health Coalition, ha affermato che in gioco c’è la vita delle persone. “Questo non è il momento di agire con superficialità o di dire bugie. Basta. Chiediamo un’azione per affrontare questa crisi e chiediamo al governo Ford di smettere di usare la crisi come copertura per privatizzare i nostri ospedali pubblici”, ha affermato.

L’unità di terapia intensiva del SickKids è al 120% della capienza e da numerose settimane è sottoposto a un’enorme pressione così come altri ospedali pediatrici di tutta la provincia che stanno facendo fronte a un’enorme ondata di bambini affetti da malattie respiratorie. Inoltre, ad aggravare il problema, è la grave crisi di personale, soprattutto in unità altamente specializzate come le terapie intensive.

Intanto il leader dell’NDP Jagmeet Singh afferma che il suo partito è pronto a rompere l’accordo stipulato con i liberali per evitare di innescare un’elezione prima del 2025. Il governo federale, secondo Singh, non sta affrontando la crisi sanitaria. “Ci riserviamo il diritto di ritirare il nostro sostegno se non vediamo interventi sull’assistenza sanitaria – ha detto ieri Singh durante una conferenza stampa – siamo a un punto di rottura, i nostri figli sono a rischio in questo momento”.

Singh ha richiesto alla Camera dei Comuni un dibattito sullo stato di emergenza negli ospedali. Non c’è più tempo da perdere.

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