Ontario

Conservatori avanti
nonostante la Greenbelt

TORONTO – Se oggi si tenessero le elezioni provinciali, i Conservatori Progressisti di Doug Ford probabilmente vincerebbero con il 40%, ottenendo un governo di maggioranza, seguiti dai liberali dell’Ontario e dall’NDP, secondi a pari merito con il 24%. Lo scandalo-Greenbelt non ha scalfito, dunque, il gradimento del premier. Anzi: se si fosse votato un mese fa, i Conservatori avrebbero ottenuto il 34%, dunque nelle ultime settimane la popolarità del partito del premier è addirittura salita.

È quando emerge da un sondaggio condotto dall’Abacus dal 10 al 15 ottobre su un campione di 1.000 adulti dell’Ontario. Un’indagine che rileva, sì, il netto predominio dei Conservatori Progressisti (PC) in Ontario ma allo stesso tempo evidenzia come tale forza derivi soprattutto dalla debolezza degli altri. L’indice di approvazione del governo Ford, infatti, è in realtà molto basso: il 30% degli elettori lo approva, il 47% lo disapprova. Inoltre, solo il 20% degli abitanti dell’Ontario ritiene che Doug Ford ed i suoi PC meritino di essere rieletti: il 47% pensa che sia ora di cambiare e che esista una buona alternativa, mentre il 33% crede che sia ora di cambiare ma non pensa che esista una buona alternativa, chiara indicazione – quest’ultima – che né l’NDP né i Liberali si sono affermati come possibile governo alternativo.

Scavando più a fondo nella “saga” della Greenbelt, l’Abacus ha poi chiesto agli intervistati se le decisioni che il governo Ford ha preso riguardano principalmente ciò che è nel migliore interesse degli abitanti dell’Ontario o se sono principalmente nell’interesse dei suoi amici e sostenitori: la maggioranza (56%) continua a credere che Ford stia prendendo decisioni principalmente nell’interesse dei suoi amici e sostenitori. È stata comunque apprezzata la scelta dello stesso Ford di fare marcia indietro sull’apertura della Greenbelt all’edificazione (e quindi ai presunti “amici costruttori” dello stesso premier: sulla vicenda è in corso un’indagine dell’RCMP): il 62% ritiene che la decisione sia giusta e solo il 16% ritiene che sia stata una decisione sbagliata.

Secondo David Coletto, CEO di Abacus Data, “i Conservatori Progressisti guidati da Doug Ford sembrano aver arrestato un calo della loro popolarità, che potrebbe essere attribuito in parte al capovolgimento di Ford ed alle successive scuse per la vicenda della Greenbelt. Sebbene i PC abbiano assistito ad un aumento della quota di voti tra gli elettori, questo aumento è più una conseguenza del calo del sostegno sia per i Liberali che per l’NDP e di un aumento degli elettori indecisi, piuttosto che un aumento intrinseco della popolarità dei PC”. Infatti, “né l’NDP né i Liberali sono stati in grado di posizionarsi come un’alternativa credibile, riflettendo un potenziale vuoto nella leadership dell’opposizione, che potrebbe risolversi una volta che i Liberali eleggeranno il loro nuovo leader entro la fine dell’anno”.

C’è, inoltre, un altro dato non irrilevante: la consapevolezza della gente riguardo all’indagine dell’RCMP sugli accordi per la Greenbelt rimane relativamente bassa, tant’è che quasi un quarto degli abitanti dell’Ontario non ne è ancora a conoscenza e solo il 27% sta “monitorando da vicino gli sviluppi” dell’inchiesta. Qualora venissero presentate accuse a seguito di questa indagine, non è dunque chiaro “come ciò potrebbe influire ulteriormente sulla posizione dei PC e se ciò – conclude Coletto – fornirebbe lo slancio necessario ai partiti di opposizione per guadagnare terreno”.

Insomma: comunque vada, Doug Ford cascherà in piedi.

Nella foto in alto: il premier dell’Ontario, Doug Ford (foto da Twitter X – @fordnation)

More Articles by the Same Author: