Canada

Carbon Tax, braccio di ferro governo-premiers

TORONTO – Continua il braccio di ferro sulla carbon tax fra il primo ministro Justin Trudeau ed i premier(s) del Canada: in una lettera inviata ai sette premier che chiedono lo stop dell’imminente aumento della tassa (il 1° aprile) – tra i quali anche il premier liberale di Terranova e Labrador, Andrew Furey – il primo ministro scrive che “ci sono diversi fattori che influenzano l’inflazione. È fondamentale sfatare l’idea sbagliata secondo cui il sistema canadese di tariffazione del carbone sarebbe un motore significativo dell’inflazione, perché ciò è palesemente falso. Secondo la Banca del Canada, il prezzo del carbone è responsabile solo di circa 0,1 punti percentuali dell’inflazione annuale”.

Nella lettera, pubblicata sui social network, Trudeau scrive che anche il governo federale è preoccupato per la crisi del costo della vita e difende il sistema di sconti sulla carbon tax, e cita un rapporto del funzionario parlamentare per il bilancio del marzo 2023 secondo cui 8 canadesi su 10 ricevono più di quanto pagano.

Ma il leader conservatore Pierre Poilievre, quando attacca il primo ministro proprio sulla carbon tax, cita spesso lo stesso rapporto che fornisce anche una prospettiva economica più ampia secondo cui la maggior parte dei canadesi vede una perdita netta dovuta alla diminuzione dell’occupazione e dei redditi da investimenti.

Nella lettera, infine, Trudeau – alla luce dell’appello dei premier a tenere almeno ferma la carbon tax agli attuali 65 dollari per tonnellata, rinunciando all’aumento previsto a 80 dollari per tonnellata – invita i premier ad elaborare piani alternativi che soddisfino gli obiettivi di riduzione delle emissioni. “L’ultima volta che ci siamo impegnati con province e territori su questo argomento nel 2022, tutti i vostri governi non hanno proposto sistemi alternativi oppure (ad eccezione del New Brunswick) hanno proposto sistemi che non soddisfacevano lo standard minimo per la riduzione delle emissioni”, scrive Trudeau nella lettera.

“Tuttavia, continuiamo a rimanere aperti a proposte di sistemi credibili che stabiliscano un prezzo per l’inquinamento che rifletta le realtà uniche delle vostre regioni e soddisfi i parametri di riferimento nazionali”, aggiunge il primo ministro.

Intanto, i premier di Saskatchewan, Alberta, New Brunswick e Nova Scotia hanno inviato lettere al presidente della commissione finanziaria, il deputato liberale dell’Ontario Peter Fonseca, chiedendo la possibilità di presentare le loro ragioni contro l’aumento della carbon tax prima che entri in vigore. I premier sono quindi stati invitati a prendere parte alle discussioni sulle stime di bilancio del governo presso il comitato operativo, presieduto dalla deputata conservatrice dell’Alberta, Kelly McCauley.

La partecipazione del premier del Saskatchewan, Scott Moe, era prevista per ieri, in videoconferenza. Danielle Smith dell’Alberta, Blaine Higgs del New Brunswick e Tim Houston della Nova Scotia sono invece stati chiamati a partecipare nella giornata di oggi.

Nella foto in alto, il primo ministro Justin Trudeau (dalla sua pagina Facebook)

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