Canada

Sanità, oggi il meeting:
le Province chiedono più stanziamenti,
Ottawa vuole garanzie

TORONTO – La lunga attesa è finita. Oggi a Ottawa è in programma il vertice tra il primo ministro e i premier sulla Sanità. Un incontro, quello che si terrà nella Capitale, che giunge a conclusione di una lunga trattativa tra i due livelli di governo sui necessari interventi nel settore sanitario e sugli stanziamenti che l’esecutivo federale deve garantire a Province e Territori da utilizzare nella sanità. A partire dal 2004 questo meccanismo, che sia chiama Canada Health Transfer, o CHT, ha durata decennale e deve essere rinnovato entro un anno prima dalla sua naturale scadenza. In questi mesi si è passati dal muro contro muro caratterizzato da accuse, polemiche e veleni a un più costruttivo dialogo tra le parti, che sono sostanzialmente vicine all’accordo finale: la bozza d’intesa è già sul tavolo, si tratta semplicemente di smussare qualche angolo di mettersi d’accordo su alcuni dettagli.

Quello che appare certo è che l’intesa complessiva sarà composta da due accordi separati. Il primo sarà di natura squisitamente pecuniaria e sarà siglato da Ottawa e da tutte le Province. Il secondo, invece, sarà composto dai singoli accordi bilaterali tra l’esecutivo federale e le varie province e in questo ci saranno le condizioni base imposte da Ottawa.

Le posizioni alla viglia del vertice sono chiare. Per le Province e i Territori il problema principale è l’entità stessa degli stanziamenti. In questo momento il governo federale contribuisce in media al 22 per cento delle spese delle singole Province nel settore sanitario, mentre i governi provinciali spingono per alzare questa asticella fino al 35 per cento. Quest’anno Ottawa prevede di trasferire quasi 88 miliardi di dollari alle Province e ai Territori per la Sanità, l’Istruzione, i supporti sociali e l’equalizzazione. Il Canada Health Transfer è di 45,2 miliardi di dollari, ovvero il 51 per cento del totale

Nei loro bilanci 2022-23, le Province prevedono collettivamente di spendere 203,7 miliardi di dollari per l’assistenza sanitaria. Il trasferimento di Ottawa rappresenta il 22 per cento e, come detto, le Province vogliono che aumenti al 35 per cento, il che significherebbe 26 miliardi di dollari in più solo quest’anno.

Il primo accordo del 2004, siglato dai premier e dall’allora primo ministro Paul Martin, prevedeva un aumentato aggiuntivo del 6 per cento all’anno per un decennio.

I conservatori sotto il primo ministro Stephen Harper lo hanno mantenuto, con una modifica: dal 2017-18 l’aumento del CHT si sarebbe basato su una media triennale di crescita economica, con un aumento minimo di almeno il tre per cento, cambiamento questo mantenuto dal governo Trudeau.

Con la crescita economica, l’aumento annuale del CHT è stato in media del cinque per cento dal 2017-18. Negli ultimi 10 anni, il CHT è cresciuto del 67 per cento, a 45 miliardi di dollari da circa 27 miliardi di dollari nel 2012-13.

Trudeau ha chiarito che qualsiasi aumento dei trasferimenti sanitari federali deve essere soddisfatto con la responsabilità provinciale sulle quali Ottawa non farà sconti: sì all’aumento degli stanziamenti, in definitiva, ma con determina.

Tra le ipotesi del nuovo format previsto nell’accordo, c’è anche quella di una combinazione di un aumento annuale del CHT e accordi separati per affrontare aree problematiche specifiche, come la formazione degli operatori sanitari, l’accesso ai medici di famiglia, gli arretrati chirurgici e la raccolta e la condivisione dei dati. Gli accordi del 2017 sulla salute mentale e l’assistenza domiciliare saranno un poè un modello. Questi accordi hanno visto Ottawa promettere 11,5 miliardi di dollari in 10 anni per le due aree, ma in cambio le province hanno dovuto concordare un insieme comune di principi e obiettivi e riportare i risultati.

Il Canadian Institute for Health Information è stato sfruttato per aiutare a raccogliere e pubblicare i dati. L’ultimo rapporto di dicembre è ancora carico di lacune e dati incompleti. I rapporti rilevano che ci vorrà del tempo prima che la segnalazione porti a cambiamenti e che le province devono armonizzare la loro raccolta di dati al fine di confrontare meglio le statistiche tra le linee provinciali.

Le previsioni della vigilia escludono l’annuncio oggi dell’accordo definitivo. È probabile che il governo federale scelga di utilizzare lo strumento dei singoli accordi con le province come fatto per gli asili nido a 10 dollari nei mesi scorsi.

More Articles by the Same Author: