Canada

Pierre Poilievre
vola nei sondaggi,
Justin Trudeau mai così in basso

TORONTO – I conservatori volano nei sondaggi, mentre i liberali toccano il picco più basso degli ultimi due anni. La conferma dei cambiamenti dei rapporti di forza nel nostro Paese arriva da un sondaggio presentato ieri da Abacus, nel quale si mette in luce come il partito guidato da Pierre Poielivre, se si dovesse votare in questo momento, si assesterebbe al 37 per cento dei consensi. Staccatissimo il Partito Liberale, che scenderebbe sotto la soglia del 30 per cento attestandosi al 29 per cento delle intenzioni di voto. L’Ndp di Jagmeet Singh continua a registrare le difficoltà già messe in luce nei sondaggi precedenti, con il 18 per cento, mentre il Bloc Quebecois si fermerebbe al 7 per cento. Il People’s Party di Maxime Bernier e i Verdi di Elizabeth May si trovano infine appaiati al 4 per cento delle intenzioni di voto.

Ma al di là dei numeri relativi ai singoli partiti, è la percezione generale dell’elettorato nei confronti del primo ministro e della sua agenda di governo a confermare un sostanziale malessere verso i liberali, al potere in Canada dal 2015. È evidente la voglia di cambiamento, che potrebbe portare a un ribaltamento dei rapporti di forza alla House of Commons alle prossime elezioni.

Il 72 per cento degli intervistati – campione di 1.500 persone – si dice totalmente insoddisfatto verso il governo nella sua azione di contrasto verso l’inflazione e l’aumento del costo della vita nel nostro Paese. Il 70 per cento del campione boccia senza se e senza ma le politiche abitative dell’esecutivo e i costi correlati alla casa, mentre il 60 per cento dei canadesi ritiene che il governo abbia sostanzialmente fallito sul fronte della Sanità.

Dito puntato contro il primo ministro liberale anche in altre scottanti tematiche: la maggioranza degli intervistati giudica insufficiente il governo grit sul fronte della crescita economica, sulla riduzione del deficit federale, sull’erogazione dei servizi ai cittadini, sulla criminalità e la sicurezza, e – in tono minore – sul contrasto ai cambiamenti climatici provocati dall’inquinamento atmosferico.

Insomma, per Trudeau si addensano nubi all’orizzonte. Secondo Abacus, solo il 30 per cento degli intervistati ritiene che il Canada stia andando nella giusta direzione, mentre il desiderio di cambiamento è drasticamente salito rispetto all’ultimo sondaggio: il 50 per cento degli intervistati si dice sicuro della necessità di cambiare la guida politica del Canada, un altro 11 per cento chiede una qualche forma di cambiamento mentre solo il 14 per cento del campione si dice certo di una possibile vittoria del governo in carica alle prossime elezioni.

Anche su base regionale non ci sono buone notizie per il leader liberale. I conservatori di Poilievre, se si dovesse votare in questo momento, godrebbero di un netto vantaggio in British Columbia, Alberta, Saskatchewan, Manitoba e Ontario. Il Partito Liberale, dal canto suo, si troverebbe davanti solamente nel Canada Atlantico e in Quebec. Un po’ poco, per poter davvero nutrire speranze legittime di riconquistare il potere per un eventuale quarto mandato. Per il governo quindi serve il cambio di marcia, altrimenti si prospettano tempi cupi.

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