TORONTO – Inizia la tanto agognata discesa. Come ampiamente previsto, Bank of Canada ha annunciato ieri il taglio dello 0,25 per cento dei tassi d’interesse, che passano dal 5 per cento – una quota stabile dal luglio del 2023 – al 4,75 per cento. Si tratta della prima sforbiciata da quattro anni a questa parte. E non sarà l’ultima, come peraltro ha confermato ieri lo stesso governatore della Banca Centrale Tiff Macklem (nella foto sopra), che ha sottolineato come i tagli ariveranno nei prossimi mesi, ma saranno progressivi e senza scossoni. Non esiste comunque una vera e propria road map con scadenze fisse: Bank of Canada continuerà a monitorare con attenzione tutti gli indicatori, a partire dall’inflazione, e agirà di conseguenza.
La politica monetaria decisa da Macklem è comunque speculare a quella di molte altre economie occidentali. Oggi, ad esempio, è atteso un taglio simile da parte della Banca Centrale Europea, mentre per la Fed americana l’inversione di tendenza dovrebbe avvenire nei prossimi mesi. Il taglio dei tassi rappresenta una vera e propria boccata d’ossigeno per le tasche dei canadesi, che negli ultimi due anni sono stati costretti a pagare molto di più per i mutui ipotecari e per tutte le altre forme di prestito creditizio, come ad esempio le linee di credito.
“L’economia globale – si legge nella nota di Bank of Canada che accompagna la decisione di ieri – è cresciuta di circa il 3% nel primo trimestre del 2024, sostanzialmente in linea con la proiezione del Rapporto sulla politica monetaria (MPR) di aprile della Banca. Negli Stati Uniti, l’economia si è espansa più lentamente del previsto, poiché la debolezza delle esportazioni e delle scorte ha pesato sull’attività. La crescita della domanda interna privata è rimasta sostenuta, ma si è attenuata. Nell’area dell’euro l’attività ha registrato una ripresa nel primo trimestre del 2024”.
“Anche l’economia cinese è stata più forte nel primo trimestre, sostenuta dalle esportazioni e dalla produzione industriale, anche se la domanda interna è rimasta debole. L’inflazione nella maggior parte delle economie avanzate continua a diminuire, anche se i progressi verso la stabilità dei prezzi sono accidentati e procedono a velocità diverse tra le regioni. I prezzi del petrolio si sono avvicinati in media alle ipotesi dell’MPR e le condizioni finanziarie sono rimaste pressoché invariate da aprile”.
“In Canada, la crescita economica è ripresa nel primo trimestre del 2024 dopo essersi arrestata nella seconda metà dello scorso anno. Con l’1,7%, la crescita del PIL del primo trimestre è stata più lenta di quanto previsto nell’MPR. L’indebolimento degli investimenti in scorte ha frenato l’attività. La crescita dei consumi è stata solida, pari a circa il 3%, e anche gli investimenti delle imprese e l’attività immobiliare sono aumentati. I dati sul mercato del lavoro mostrano che le imprese continuano ad assumere, anche se l’occupazione è cresciuta a un ritmo più lento rispetto alla popolazione in età lavorativa. Le pressioni salariali permangono, ma sembrano attenuarsi gradualmente. Nel complesso, i dati recenti suggeriscono che l’economia sta ancora operando in eccesso di offerta”.
“L’inflazione CPI è scesa ulteriormente ad aprile, al 2,7%. Anche le misure dell’inflazione core preferite dalla Banca hanno rallentato e le misure a tre mesi suggeriscono un continuo slancio al ribasso. Gli indicatori dell’ampiezza degli aumenti dei prezzi tra le componenti dell’IPC sono scesi ulteriormente e sono vicini alla loro media storica. Tuttavia, l’inflazione dei prezzi degli alloggi rimane elevata”.
“Alla luce delle persistenti evidenze di un allentamento dell’inflazione di fondo, il Consiglio direttivo ha convenuto che la politica monetaria non deve più essere così restrittiva e ha ridotto il tasso di interesse di riferimento di 25 punti base. I dati recenti hanno rafforzato la nostra fiducia nel fatto che l’inflazione continuerà a muoversi verso l’obiettivo del 2%. Ciononostante, permangono rischi per le prospettive di inflazione”.
“Il Consiglio direttivo segue da vicino l’evoluzione dell’inflazione di fondo e rimane particolarmente concentrato sull’equilibrio tra domanda e offerta nell’economia, sulle aspettative di inflazione, sulla crescita dei salari e sull’andamento dei prezzi delle imprese. La Banca rimane risoluta nel suo impegno a ripristinare la stabilità dei prezzi per i canadesi”.
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