TORONTO – Tensioni tra Ottawa e Pechino. A ventiquattrore dall’annuncio dell’attivazione di dazi doganali pari al 100 per cento da parte del Canada sui veicoli elettrici di produzione cinese, accompagnati da un inasprimento delle tariffe del 25 per cento su alluminio e acciaio, arriva pronta la risposta del gigante asiatico, che promette ritorsioni di carattere commerciale e chiede al governo liberale guidato dal primo ministro Justin Trudeau di tornare sui propri passi.
Il Ministero del Commercio cinese ha dichiarato che i dazi interromperanno la stabilità delle catene industriali e di approvvigionamento globali, avranno un grave impatto sui legami economici e commerciali tra Cina e Canada e danneggeranno gli interessi delle imprese di entrambi i Paesi.
“La Cina è fortemente insoddisfatta e si oppone fermamente a questo”, si legge nella dichiarazione. “Il Canada afferma di sostenere il libero scambio e il sistema commerciale multilaterale basato sulle regole (dell’Organizzazione Mondiale del Commercio), ma ha palesemente violato le regole dell’OMC e ha annunciato che adotterà misure tariffarie unilaterali seguendo ciecamente i singoli paesi. È il tipico protezionismo commerciale”, ha aggiunto.
Il ministero ha esortato il Canada a “correggere immediatamente le sue pratiche sbagliate” e ha affermato che Pechino adotterà tutte le misure necessarie per difendere i diritti e gli interessi delle aziende cinesi.
L’annuncio del Canada è arrivato dopo il pressing del consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan durante un incontro con Trudeau e i ministri del gabinetto domenica. Sullivan ha iniziato la sua prima visita a Pechino proprio ieri, per ceracre di riallacciare i rapporti incrinatisi nelle ultime settimane..
A maggio, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha imposto nuove importanti tariffe sui veicoli elettrici cinesi, sulle batterie avanzate, sulle celle solari, sull’acciaio, sull’alluminio e sulle apparecchiature mediche. Ieri un portavoce del ministero degli Esteri cinese ha esortato il Canada a “non politicizzare le questioni economiche e commerciali”. “La fiorente industria cinese dei veicoli elettrici è il risultato di una continua innovazione tecnologica, di una catena industriale e di approvvigionamento ben consolidata e di una piena concorrenza di mercato”, ha detto il portavoce Lin Jian.
Secondo Trudeau, “attori come la Cina hanno scelto di darsi un vantaggio sleale nel mercato globale”, ha detto. Uno dei veicoli elettrici di fabbricazione cinese importati in Canada proviene da Tesla, prodotto nello stabilimento di Shanghai dell’azienda, anche se l’azienda statunitense potrebbe evitare la tariffa passando a rifornire il Canada da fabbriche negli Stati Uniti o in Germania.
I marchi cinesi non sono ancora un attore in Canada. Tuttavia, la società cinese di veicoli elettrici BYD ha costituito un’entità aziendale canadese la scorsa primavera e ha indicato che intende provare a entrare nel mercato canadese già il prossimo anno.
Le aziende cinesi possono vendere veicoli elettrici per un minimo di 12.000 dollari. In Canada l’auto elettrica più a buon mercato parte dai 38mila dollari più tasseGli impianti di celle solari e le acciaierie e le acciaierie e le acciaierie cinesi hanno una capacità sufficiente per soddisfare gran parte della domanda mondiale.
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