Canada

ArriveCan, ombre sui contratti di appalto

OTTAWA – Uno scioccante rapporto interno sull’app ArriveCan – usata durante la pandemia per gestire arrivi e partenze dal Canada – rileva l’esistenza di appaltatori inesistenti: in particolare, il 76% degli appaltatori dell’app “non ha svolto alcun lavoro”, afferma l’audit appena pubblicato dall’Ufficio del Difensore Civico per gli Appalti (Office of the Procurement Ombudsman) e pubblicato dal National Post.

ArriveCan era un’app per smartphone governativa relativamente semplice: di fatto, serviva solo a registrare gli utenti in arrivo o partenza dal Canada, per verificare il loro stato relativo alle vaccinazioni anti-Covid. Un sistema estremamente semplice da costruire per qualunque informatico esperto di app: tuttavia, al governo federale è costato 54 milioni di dollari.

Anche nel contesto della febbrile spesa pubblica dovuta alla pandemia di Covid-19, si tratta di una cifra ben oltre ogni limite di razionalità.

Il costo inizialmente preventivato per l’app era infatti di soli $ 80.000. E dal rapporto dell’Ufficio del Difensore Civico per gli Appalti, come riferisce il National Post, emergerebbe infatti che il 76% dei subappaltatori di ArriveCan “non ha svolto alcun lavoro”.

Un vero e proprio scandalo, insomma, che però è soltanto all’inizio: a febbraio, il revisore generale Karen Hogan rilascerà un’analisi più completa del processo di gara alla base dell’app. E se ne vedranno delle belle, a quanto pare: appena due mesi fa, in una testimonianza in commissione, un ex direttore della CBSA (Canada Border Services Agency) ha parlato di un apparente insabbiamento di ArriveCan: Cameron Macdonald, questo il suo nome, ha detto ai parlamentari che un alto burocrate aveva “mentito” sui dettagli-chiave di come venivano assegnati i contratti ArriveCan. “Era una bugia quella che è stata raccontata a questa commissione. Lo sanno tutti”, ha detto.

Ci sono poi altri aspetti evidenziati dal Difensore Civico, Alexander Jeglic, come quello relativo alla trasparenza dei contratti. Secondo Jeglic, infatti, circa il 41% dei contratti ArriveCan non sono stati adeguatamente pubblicizzati prima di essere aggiudicati. E dei 41 contratti totali, 17 non sono nemmeno mai stati pubblicati sul sito web di Open Government, come richiesto. E anche le offerte pubblicate on line non erano complete, ma contenevano imprecisioni nelle informazioni. Volutamente?

La vicenda di ArriveCan, insomma, è esplosiva e rischia di travolgere il già traballante governo di Justin Trudeau, secondo i deputati conservatori Kelly Block e Pierre Paul-Hus che parlano di “corruzione” e fanno sapere che l’RCMP ha deciso di “indagare sui contratti per potenziali atti criminali”.

“È chiaro – concludono i due deputati – che lo scandalo ArriveCan è solo la punta dell’iceberg. I conservatori analizzeranno ogni documento e contratto di consulenza per andare a fondo dell’abuso dei dollari dei contribuenti da parte del governo guidato da Justin Trudeau”.

Foto da www.travelinsurance.ca

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