Toronto

Tory batte cassa, vuole
parcheggi a pagamento

TORONTO – Per il sindaco di Toronto John Tory i cittadini sembrano essere diventati limoni da spremere. Abbandonati i toni per così dire morbidi di qualche tempo fa il primo cittadino sembra deciso a far fronte alla carenza di entrate a qualunque costo avvalendosi anche dei nuovi poteri conferitigli dal premier Ford. Appena un mese fa, nel primo budget della città, è arrivato il più consistente aumento delle tasse di proprietà dal 1998: un bel 5,5% che sommato all’1,5% del City building levy, si è tradotto in una stangata vera e propria: 7%.

E, non ancora pago della mazzata che ha colpito i proprietari della propria casa, durante la riunione del consiglio comunale di ieri ha fatto di una possibile tassa sui parcheggi la sua prima questione chiave. La sua mozione chiede al personale della città di riferire al Consiglio nel terzo trimestre di quest’anno, ai sensi della legislazione provinciale esistente, la valutazione aggiornata delle opzioni di generazione di entrate disponibili per la città. Tory chiede quindi di analizzare quanto denaro la città potrebbe incassare attraverso vari strumenti di entrate, quanto costerebbe implementare i nuovi flussi di entrate e come altri comuni hanno implementato strumenti simili. In particolare, sebbene anni fa sia stata bocciata, Tory ripropone la tassa sui parcheggi. Il compito assegnato dal sindaco al Toronto Parking Authority è quello di completare una revisione delle tariffe per i parcheggi su strada e off-street.

La caccia a nuovi modi per rimpinguare le casse di City Hall è partita a gran velocità dopo che, tra le altre cose, la riduzione dei passeggeri del TTC dovuta alla pandemia si è tradotta in milioni di dollari di entrate perse.

Ma nonostante le casse del municipio di Toronto siano più vuote, Tory ha aumentato gli stanziamenti alla Toronto Police, rispetto allo scorso anno di ben 48,3 milioni di dollari per un totale di 1,1 miliardi di dollari. Anche la TTC ha avuto un aumento degli stanziamenti che sono ora pari a 53 milioni di dollari. Per evitare un disastro finanziario a 360 gradi, secondo il sindaco di Toronto, occorre che i livelli più alti di governo tendano una mano stipulando un nuovo accordo di finanziamento.

“Ribadisco che gli strumenti consentiti dal City of Toronto Act non sono sufficienti da soli per risolvere le pressanti sfide di questa Città. Sulla scia della pandemia di Covid-19 è chiaro che gli innumerevoli appelli che questo Consiglio ha fatto ad altri livelli di governo per finanziamenti sostenibili ora sono necessari più che mai per continuare a fornire i servizi su cui fanno affidamento i nostri residenti – ha scritto Tory nella sua mozione – l’opzione migliore rimane un nuovo modello di finanziamento municipale che consenta alle entrate della città di crescere insieme all’economia, un’economia che vede Toronto dare con orgoglio il maggior contributo al successo nazionale complessivo”.

Anche le città sono soggette ai capricci del governo provinciale. Quindi, mentre il City of Toronto Act prevede che Toronto implementi strumenti di reddito per aiutare a soddisfare le sue esigenze, l’Ontario le ha precedentemente impedito di metterli in pratica. Ad esempio, nel 2017 l’allora premier Kathleen Wynne da un lato ha accettato di fornire ai comuni una quota maggiore delle entrate fiscali sulla benzina ma dall’altro ha bocciato la richiesta di Toronto di aggiungere pedaggi alla Don Valley Parkway e alla Gardiner Expressway.

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