Toronto

Strage a Vaughan, identificate le
cinque vittime

TORONTO – La polizia ha identificato le cinque persone uccise in una sparatoria di massa avvenuta domenica sera nel condomio Bellaria Towers a Vaughan. Si tratta di Rita Camilleri di 57 anni, Vittorio Panza di 79, Russell Manock di 75, Helen Manock di 71 e Naveed Dada di 59 anni. Una sesta vittima, una donna di 66 anni identificata come Doreen Di Nino, è ricoverata in ospedale con ferite gravi. Sembra probabile che tutti i proiettili che hanno colpito Doreen Di Nino fossero destinati a suo marito John, presidente dell’Amalgamated Transit Union (ATU) Canada. Quel che si sa è che tre delle vittime erano membri dell’amministrazione del condominio.

Sono tante le domande che ruotano attorno alla strage ma già dalle prime indagini appare chiaro che fosse in corso una disputa lunga anni tra Francesco Villi e l’amministrazione del palazzo.

Villi, 73 anni, e il consiglio di condominio dell’edificio erano da tempo coinvolti in una causa legale: l’uomo sosteneva che una cabina elettrica sotto il suo appartamento stava rovinando la sua salute a causa delle emissioni elettromagnetiche.

Gli investigatori affermano che Villi, ucciso a sua volta dalla polizia, ha usato una pistola semiautomatica per far fuoco sugli altri residenti del grattacielo che si trova al 9235 Jane Street.

Suoi sono i numerosi messaggi deliranti postati su Facebook e Twitter, in italiano e in inglese, nei quali denigrava coloro che riteneva responsabili della sua malattia, tra cui i costruttori del complesso condominiale, vari avvocati e membri del sistema giudiziario e dell’assemblea condominiale.

Una situazione tesa come una corda di violino che è finita nel peggiore dei modi. Non c’è residente nell’edificio di 16 piani, che non sia rimasto scioccato dall’accaduto. Molti ritengono che Villi avesse problemi di salute mentale e che fosse esasperato dalla lotta che stava conducendo contro gli altri condomini.
Il residente a Bellaria Towers John Santoro ha detto che c’è stato un tentativo di farlo sfrattare dall’edificio e che un’udienza avrebbe dovuto tenersi il giorno dopo la strage. “Penso che si sia trovato in una posizione in cui non aveva più nulla da perdere – ha detto Santoro – dai suoi social media appare chiaro che quest’uomo aveva bisogno di un aiuto professionale. Tempo fa ho detto a mia moglie che questa storia non sarebbe finita bene”.

Santoro ha anche detto che Villi era un “brav’uomo” che era “molto religioso e molto generoso”.

Altri vicini hanno dipinto un’immagine di Villi molto diversa. “Non era mentalmente stabile, molte persone avevano paura di lui ma nessuno immaginava che sarebbe arrivato a fare quello che ha fatto – ha detto Antonio Galloro che vive nello stabile da 13 anni – sentiva di essere preso di mira e penso che questo abbia avuto un ruolo nella sua paranoia”.

Galloro ha detto che Villi si considerava una vittima ma che “era anche molto aggressivo con le persone, molto scortese, quindi non era affatto qualcuno per il quale provare dispiacere.”

Il video che Villi ha postato domenica lo mostra mentre definisce un membro del consiglio di condominio un “mostro” e sostiene che i proprietari dell’edificio, i membri dell’assemblea di condominio, avvocati e giudici stavano cospirando contro di lui. “Tutti stanno cercando di distruggermi – dice nel video della durata di 16 minuti – non diventerò mai uno di voi – bugiardi, demoni – mai”.

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