Toronto

“Più poteri al sindaco,
un boomerang per la Città”

TORONTO – “Prima” assoluta per Super-Tory, ieri, in consiglio comunale per l’assemblea che ha inaugurato il nuovo mandato dopo le ultime elezioni municipali.

John Tory occupa ancora una volta la poltrona di sindaco, ma questa volta con i nuovi poteri assegnatigli dalla legislazione voluta dal governo della Provincia per accelerare la costruzione di nuove case. Tory avrà infatti la possibilità di redigere il proprio bilancio, di annullare alcune decisioni del consiglio e di approvare statuti con il sostegno di soltanto un terzo del consiglio stesso. Il primo cittadino ha assicurato che utilizzerà questi poteri “con parsimonia”, ma alcuni membri del consiglio hanno espresso preoccupazione per la tenuta della democrazia.

Effettivamente, sulla carta il disegno di legge (More Homes Built Faster Act 2022) stabilisce che se il sindaco è “dell’opinione” che un determinato regolamento aiuterebbe a far avanzare una priorità provinciale, come la costruzione di alloggi, avrà bisogno solo del sostegno di un terzo del consiglio comunale. Ciò significa che Tory potrebbe, in teoria, portare avanti la sua agenda con il sostegno di appena otto consiglieri comunali. Una disposizione, quest’ultima, che è stata criticata nei giorni scorsi anche da cinque ex sindaci di Toronto che hanno scritto una lettera aperta definendo tale legislazione “antidemocratica” e chiedendo a Tory di rinunciare a quei “super-poteri”. Cosa che il primo cittadino non ha alcuna intenzione di fare, essendosi sostanzialmente dichiarato “d’accordo” con l’iniziativa del premier dell’Ontario, Doug Ford.

Ieri, però, è anche uscito un rapporto che mette in discussione l’efficacia della nuova legge. Si tratta di un’analisi (che potete leggere integralmente qui: Toronto – report for action) fatta dal personale del Comune di Toronto, secondo la quale il “piano” avrà importanti conseguenze finanziarie negative per la città senza promuovere in modo concreto la costruzione di più alloggi: secondo le intenzioni del governo Ford, l’obiettivo è di realizzare 1,5 milioni di nuove case in Ontario in dieci anni, 285.000 delle quali a Toronto. Ma l’analisi del personale del Comune evidenzia che il disegno di legge in realtà “non promuove le iniziative politiche necessarie per promuovere opzioni abitative a prezzi accessibili”.

Secondo il rapporto, infatti, le modifiche agli oneri di sviluppo, agli oneri per i benefici della comunità ed ai prelievi sui parchi comporteranno una perdita annuale di entrate di 230 milioni di dollari: una riduzione di circa il 20%. “Ciò avrebbe un impatto negativo sulla capacità della Città di fornire i servizi necessari per sostenere la crescita a lungo termine”, afferma il rapporto.

Il disegno di legge propone di ridurre o eliminare tali oneri, che normalmente affluiscono al Comune per pagare gli aggiornamenti delle infrastrutture cittadine, resi necessari dallo sviluppo, al fine di incoraggiare i costruttori a realizzare più alloggi a prezzi accessibili. Ma secondo il rapporto non vi è alcuna garanzia che concedere tali agevolazioni ai costruttori si tradurrà nella realizzazione di più alloggi, perché chi opera nell’edilizia deve comunque fare i conti con tutta una serie di altre questioni come i tassi di interesse in costante aumento, l’accesso ai materiali da costruzione e la manodopera. Inoltre, i costruttori venderanno gli alloggi eventualmente realizzati ad un prezzo di mercato.

Tutto questo, da un lato non garantirebbe un risparmio certo agli eventuali acquirenti e/o affittuari e dall’altro comporterebbe una perdita di entrate per il Comune, con la conseguente rinuncia a realizzare infrastrutture importanti e, a seguire, la perdita di circa 2.000 posti di lavoro all’anno, secondo una prima stima contenuta nel rapporto. Oltreutto, la riduzione delle entrate arriverebbe in un momento in cui la città deve già affrontare un deficit di 815 milioni di dollari a causa delle perdite legate alla pandemia: un deficit per il quale la Città sta chiedendo aiuto sia alla Provincia che al governo federale.

Gli estensori del rapporto suggeriscono quindi di estendere il periodo di commento al disegno di legge almeno fino al 31 gennaio al fine di consentire una più approfondita analisi degli impatti a lungo termine e chiede alla Provincia di prendere in considerazione, piuttosto, la creazione di un programma di incentivi ai costruttori attraverso sovvenzioni mirate, sconti e programmi di incentivi finanziari, senza costringere il Muinicipio a rinunciare agli introiti derivanti dagli oneri urbanistici comunali.

Nella foto in alto, John Tory dopo la rielezione (dal suo profilo Twitter – @JohnTory)

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