TORONTO – In quattro scuole su dieci a Toronto si verificano episodi di violenza. E quasi tre quarti dei presidi e dei vicepresidi affermano di trovare sempre più difficile gestire il comportamento degli studenti, con molti di loro che esprimono preoccupazione per un aumento della violenza.
Sono inquietanti i risultati di un recente sondaggio condotto dalla Toronto School Administrators’ Association (TSAA), che rappresenta 1.000 presidi e vicepresidi.
Il sondaggio, condotto a gennaio (ha risposto il 56% dei membri della TSAA), ha rilevato che il 74% degli intervistati ha segnalato difficoltà a “gestire il comportamento degli studenti dopo la pandemia”. E quasi 4 intervistati su 10 (36%) hanno anche indicato che la violenza è in aumento nella loro scuola, “inclusi litigi, abusi verbali e, in alcuni casi, possesso di armi”.
“L’attuale situazione nelle scuole si avvicina ad una vera e propria tempesta perfetta, una fusione di fattori che influiscono sul lavoro quotidiano che gli amministratori scolastici svolgono per promuovere un ambiente sicuro e salutare per tutti”, si legge nel rapporto che accompagna i risultati del sondaggio (l-intero report può essere scaricato e letto cliccando qui: TSAA-Report-School-Leadership-Within-A-Changing-Landscape-March-8-2023-1).
“Alcuni amministratori hanno indicato che quasi il 90% delle loro giornate viene speso occupandosi di questioni relative ai comportamenti degli studenti. Allo stesso tempo, gli amministratori notano che a volte il sostegno dei genitori nell’affrontare gravi problemi comportamentali ha portato a molestie da parte dei genitori e/o dei membri della comunità, con il 40% degli intervistati che indica una mancanza di sostegno quando si tratta di interazioni conflittuali con i genitori e molestie sul posto di lavoro”.
Negli ultimi mesi c’è stata un’ondata di incidenti violenti dentro e nelle immediate vicinanze di un certo numero di scuole di Toronto e della GTA, tra cui diverse sparatorie e accoltellamenti. Alcuni degli incidenti più allarmanti includono la sparatoria che ha causato la morte di un adolescente fuori dal Woburn Collegiate Institute nello scorso mese di ottobre, un’altra sparatoria nel parcheggio del Weston Collegiate Institute a febbraio che ha provocato il grave ferimento di un ragazzo e l’accoltellamento di un giovane appena tre settimane fa fuori dalla Sandalwood Heights Secondary School di Brampton.
Il sondaggio condotto per conto del TSAA ha rilevato che quasi il 90% degli intervistati (89%) si sente “mal attrezzato” per mantenere la sicurezza scolastica con le proprie risorse attuali. E quasi la metà degli intervistati (47%) ha affermato che i membri dei consigli di amministrazione ed i sovrintendenti scolastici “non sono stati reattivi in termini di fornitura di risorse fisiche e di personale per affrontare i problemi relativi alla sicurezza scolastica”.
Gli amministratori scolastici hanno anche espresso preoccupazione per le attrezzature dedicate alla sicurezza presenti nelle loro scuole, dato l’aumento della violenza. Solo circa un terzo degli intervistati (34%) ha infatti indicato che le loro scuole hanno telecamere di sicurezza funzionanti, mentre il restante 66% ha notato problemi con le telecamere esistenti, la mancanza di telecamere dove necessario o nessuna telecamera. Circa il 28% degli intervistati ha inoltre dichiarato che si sono verificati problemi addirittura con le porte esterne, alcune delle quali non si chiudono correttamente.
“I membri notano che cercano di essere gestori di strutture efficaci, richiedono miglioramenti, ma spesso incontrano ritardi, arretrati o mancanza di fondi”, afferma la TSAA nel suo rapporto. E tutto questo nonostante l’escalation degli episodi di violenza.
La foto in alto è tratta da https://www.centrokromos.it
More Articles by the Same Author:
- Il Canada ha bisogno di 500mila lavoratori per l’edilizia
- Benzina, il prezzo torna a salire: +14 centesimi. Aumenti folli in Italia: in una stazione di Varese 2,854 euro al litro
- Singh, piede in due scarpe anche sulle tasse
- Quebec, l’indipendenza non è archiviata
- Housing, il governo tratta con l’Alberta “ribelle”
