Toronto

Pronomi, in soccorso la
Notwithstanding Clause

TORONTO – Si fa sempre più infuocato il dibattito attorno al diritto dei genitori di essere informati dalla scuola qualora i figli scelgano di utilizzare un pronome diverso. La questione ha spaccato l’opinione pubblica: da un lato ci sono coloro che sostengono la privacy dei ragazzi transgender che potrebbero non sentirsi a proprio agio a discuterne con la famiglia, dall’altro c’è chi invece ritiene che i genitori debbano essere informati e dare il proprio consenso.
Nel frattempo il governo del Saskatchewan ha deciso di fare ricorso alla controversa Notwithstanding Clause per poter approvare la legislazione questo autunno e garantire che la sua policy – quella di richiedere il consenso dei genitori dei ragazzi al di sotto dei 16 anni – rimanga in vigore.

Il giudice della Court of King’s Bench Michael Megaw ha infatti concesso un’ingiunzione per sospendere la policy. Megaw, ha ordinato l’ingiunzione fino a quando un ricorso costituzionale non sarà ascoltato in tribunale a novembre. “In attesa di un’udienza completa sulla costituzionalità di questa policy la protezione di questi giovani supera l’interesse espresso dal governo – ha scritto Megaw nella sua decisione di 56 pagine – trovo che questo sia chiaramente uno di quei casi in cui è necessario un provvedimento ingiuntivo per tentare di prevenire, in attesa di un’udienza completa della questione, il danno irreparabile menzionato”.

A dichiarare che la provincia è estremamente costernata dall’ingiunzione è il premier Scott Moe. “La policy gode di un forte sostegno da parte della maggioranza dei residenti e dei genitori del Saskatchewan – ha detto – bisognerebbe partire dal presupposto di non nascondere le informazioni di un bambino ai suoi genitori”. Quando l’assemblea legislativa si riunirà il 10 ottobre, ha anticipato Moe, verrà invocata la Notwithstanding Clause, la disposizione che consente ai governi di scavalcare alcuni diritti contenuti nella Carta per un periodo massimo di cinque anni.

L’annuncio del premier Moe di far ricorso alla tanto discussa Notwithstanding Clause ha fatto andare su tutte le furie le associazioni a difesa dei diritti LGBTQ.

Adam Goldenberg, avvocato di UR Pride, ha affermato che i piani di Moe di utilizzare la clausola “è francamente scioccante”.
Bennett Jensen, co-consulente di UR Pride e direttore legale di Egale Canada – organizzazione nazionale che difende i diritti LGBTQ – ha esortato il governo a condurre una consultazione approfondita. “Insieme possiamo garantire che il ruolo dei genitori sia pienamente rispettato senza mettere in pericolo i ragazzi più vulnerabili”, ha affermato Jensen.

Nella sua decisione, il giudice Michael Megaw ha citato prove di professionisti sanitari secondo cui i bambini subiscono danni psicologici quando la loro identità viene invalidata.

Il giudice ha inoltre detto che non vi è alcuna indicazione che il governo abbia consultato esperti o legali per determinare l’effetto della policy e la sua costituzionalità.

More Articles by the Same Author: