MONTREAL – Le imminenti elezioni suppletive a Montreal avranno la scheda più… lunga nella storia delle elezioni federali canadesi, battendo un record che era appena stato stabilito (all’inizio di questa estate, a Toronto). Secondo Elections Canada, infatti, almeno 91 candidati saranno in corsa, il 16 settembre, per il seggio di LaSalle—Émard—Verdun lasciato vacante dall’ex ministro e deputato David Lametti, che ha lasciato la politica. Il record resisteva dallo scorso 24 giugno, quando si è tenuta un’altra elezione suppletiva, quella di Toronto-St. Paul, con 84 candidati: in quell’occasione, Elections Canada aveva dovuto stampare schede elettorali lunghe quasi un metro con due colonne di nomi.
Dei 91 candidati per le suppletive in programma a settembre, ben 79 sono collegati al “Longest Ballot Committee”, un gruppo che protesta contro il sistema di voto maggioritario canadese e che sostiene che i partiti politici siano troppo riluttanti a rendere il governo più rappresentativo delle diverse opinioni dell’elettorato. Sébastien “CoRhino” Corriveau, organizzatore della protesta e leader del satirico “Partito del Rinoceronte”, spera che la campagna aumenti la consapevolezza sulla riforma elettorale e sulla rappresentanza proporzionale.
Corriveau ha detto che quando i membri del comitato sono andati porta a porta chiedendo le firme per far partecipare i potenziali candidati alla votazione, una persona su due ha firmato i documenti. “Il sistema di voto non è la preoccupazione quotidiana di nessuno in Canada in questo momento, ma le persone concordano sul fatto che debba essere cambiato”, ha detto.
Il gruppo in questione ha partecipato anche alle precedenti suppletive, quelle di Toronto-St. Paul, con 77 candidati su 84. Inevitabili i disagi ed i ritardi nello scrutinio, a causa di una così massiccia presenza di nomi sulla scheda: secondo Elections Canada, infatti, rispetto alle normali elezioni, le enormi schede elettorali hanno richiesto più tempo per essere aperte e conteggiate, e sono state necessarie più urne per contenerle. Alla fine, il conteggio finale delle suppletive di giugno è stato reso pubblico solo dopo le quattro del mattino seguente, quando è stata resa nota la vittoria del candidato conservatore Don Stewart che ha spodestato i Liberali che detenevano quel distretto da oltre trent’anni. Un rischio, quest’ultimo, che i Liberali corrono anche nel distretto di LaSalle—Émard—Verdun, detenuto dai Liberali con David Lametti dal 2015 e, precedentemente, (quando il distretto si chiamava LaSalle-Émard ) dall’ex primo ministro Paul Martin dal 1988 al 2011. La candidata liberale è, questa volta, una consigliera comunale di Montreal, Laura Palestini; l’NDP candida Craig Sauvé, un altro consigliere comunale di Montreal; il candidato del Bloc Quebecois è Louis-Philippe Sauvé; per i Conservatori si candida invece l’imprenditore Louis Ialenti.
Fra le candidature più curiose, quella di Donovan Eckstrom, un albertiano che si descrive su Facebook come il “candidato per un’Alberta indipendente” e che, in un video pubblicato su Facebook, ha promesso di “sostituire tutte le mucche da latte del Quebec con la carne bovina dell’Alberta, di gran lunga superiore”, se eletto.
Un altro nome noto è Felix-Antoine Hamel, che ha fatto notizia a giugno (si era candidato anche in quell’occasione) per essere stato il primo candidato nella storia elettorale canadese a ricevere zero voti.
Tanti record, dunque, anche se, includendo tutte le elezioni ai vari livelli, resta imbattuto quello della corsa a sindaco di Toronto, un anno fa: 102 candidati, fra i quali persino un cane rappresentato dal suo padroncino.
Nell’immagine in alto, un’elettrice durante la votazione (foto: Elections Canada – https://www.elections.ca)
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