Canada

Suicidio assistito,
il governo temporeggia

TORONTO – I liberali federali si trovano di fronte ad una scelta non facile, all’inizio di questo 2024: possono consentire l’entrata in vigore di una clausola in modo che l’ammissibilità all’assistenza medica per la morte si estenda agli adulti la cui unica ragione per richiederla è un disturbo mentale, oppure possono fare quello che hanno fatto nel 2023 e rinviare ulteriormente quella decisione, anche a tempo indeterminato.

Come riferisce la CBC, il ministro federale della Giustizia, Arif Virani, afferma che il governo sta valutando le sue opzioni in vista della scadenza prevista per prendere questa decisione, cioè il mese di marzo. Il primo passo, dice, sarà vedere cosa raccomandano i membri del Parlamento ed i senatori dopo le audizioni delle commissioni che hanno esaminato la questione durante lo scorso autunno.

L’assistenza medica per la morte (in parole più chiare: il suicidio assistito) è legale in Canada dal 2016 e cinque anni dopo il Parlamento ha approvato l’ampliamento dei criteri di ammissibilità per includere coloro che soffrono di un disturbo mentale come unica condizione di base.

Il senatore Stan Kutcher, uno psichiatra della Nuova Scozia, si era espresso a favore di tale espansione, che avrebbe dovuto entrare in vigore nel marzo del 2023 prima di essere ritardata di un anno a causa delle preoccupazioni sulle possibili conseguenze. Lo scorso autunno una commissione mista di parlamentari è stata incaricata di esaminare la questione se il sistema sanitario canadese fosse pronto per tale espansione: adesso i liberali federali devono ora scegliere se procedere o no con l’ampliamento delle regole.

Il ministro della Giustizia Arif Virani ha dichiarato alla Canadian Press il mese scorso che avrebbe esaminato attentamente ciò che la commissione raccomanda, aprendo la porta ad una nuova sospensione del piano per ampliare le regole. Kutcher, che faceva parte della commissione che ha esaminato la questione, dice di ritenere che i tribunali abbiano stabilito che i canadesi dovrebbero avere accesso all’assistenza medica per la morte caso per caso, e che si aspetta che il procuratore generale del Canada “aderisca alla Carta”.

Ma cosa ne pensano le Province? Come spiega la CBC, mentre il New Brunswick afferma che sta lavorando per assicurarsi di essere pronto ed un portavoce del Ministero della Sanità dell’Ontario non ha espresso preoccupazioni, il Quebec ha approvato una legge, a giugno, che esclude l’accesso alla morte medicalmente assistita esclusivamente per un disturbo mentale. Un portavoce del governo del Saskatchewan si è a sua volta detto “preoccupato” per l’espansione pianificata e “non può impegnarsi” ad attuarla “senza considerare attentamente il rischio che ciò potrebbe comportare per le persone che soffrono di malattie mentali”. Il tema, insomma, è molto divisivo. Una bella grana per il governo federale.

Photo by Alexander Grey on Unsplash

More Articles by the Same Author: