Canada

Proiezione dei seggi:
Conservatori ancora in salita,
Trudeau in caduta libera

TORONTO – Conservatori in netto vantaggio, grit in caduta libera, Ndp stabile e Bloc Quebecois in salita. È questa l’istantanea di uno studio pubblicato ieri dalla Nanos che sulla base delle intenzioni di voto nelle singole province ha elaborato la proiezione dei seggi nella Camera dei Comuni. E se da un lato lo studio non è completamente esaustivo – sono ben 77 le circoscrizioni elettorali federali dove il margine tra i due principali partiti è troppo sottile per identificare una tendenza certa – dall’altro la ricerca registra un evidente mutamento dei rapporti di forza tra le forze politiche del nostro Paese, un cambiamento degli equilibri che, se si votasse in questo momento, porterebbe a risultati molto diversi da quelli scaturiti con il voto del 2021. Assisteremmo, in sostanza, a un cambiamento di governo, con la fine dell’era Trudeau iniziata con la vittoria alle urne nel 2015.

Secondo la Nanos, il Partito Conservatore guidato da Pierre Poilievre non avrebbe alcuna difficoltà a conquistare 112 seggi alla House of Commons, sette in più rispetto all’ultima proiezione dello scorso febbraio. Situazione diametralmente opposta per il Partito Liberale del primo ministro Justin Trudeau. I liberali, infatti, non andrebbero oltre i 96 seggi, con un calo di 22 deputati rispetto all’ultimo rilevazione. Immutato invece il peso parlamentare dell’Ndp di Jagmeet Singh, che vincerebbe solamente in 19 collegi elettorali, mentre il Bloc Quebecois registra uno dei migliori risultati degli ultimi tempi, con un’impennata nei consensi e nelle proiezioni dei seggi potenziali alla Camera: sette in più, per un totale di 32 circoscrizioni tutte ovviamente nella provincia francofona.

Ma dove si concentra lo spostamento del consenso tra il partito di maggioranza e la principale forza politica dell’opposizione? I liberali vedono un crollo delle intenzioni di voto, e di conseguenza anche nella proiezione dei seggi, soprattutto in Ontario, in British Columbia e in Quebec.

Nella nostra provincia, se si dovesse votare in questo momento, il partito del primo ministro perderebbe non meno di 12 seggi, mentre altre sette circoscrizioni verrebbero perse in British Columbia. Nella provincia francofona, infine, il Partito Liberale vedrebbe la sconfitta di cinque deputati in carica. Per quanto riguarda il Partito Conservatore, invece, l’impennata dei voti si registrerebbe soprattutto in British Columbia, con un corposo più 11 seggi, mentre si rileva una flessione del consenso nelle Praterie – Alberta, Saskatchewan e Manitoba – con la perdita di tre distretti elettorali.

Ma più in generale, è questo un dato da mettere in evidenza, lo studio della Nanos registra un calo generalizzato del consenso nei confronti del primo ministro, con l’aumento della percentuale degli elettori che auspicano un cambiamento al governo e la conseguente crescita delle intenzioni di voto verso il Partito Conservatore.

Detto questo, Trudeau nei prossimi mesi dovrà navigare a vista, con la vicenda delle presunte interferenze cinesi alle elezioni del 2019 che potrebbe portare a delle gravi conseguenze anche negli equilibri della maggioranza. Bisogna ricordare che il governo di minoranza liberale sopravvive solamente grazie al sostegno esterno dell’Ndp, frutto del patto di legislatura siglato dallo stesso primo ministro e Singh con il quale si dovrebbe arrivare con questo esecutivo fino al voto del 2025. Ma in questa fase i rapporti tra i due leader si sono raffreddati. Se da un lato Trudeau sta facendo muro sulla vicenda delle interferenze, dall’altro Singh si è unito alle richieste di Poilievre sull’istituzione di una commissione d’inchiesta per indagare a fondo sulle pressioni di Pechino e sull’intervento della Cina nel processo elettorale del Canada.

Si potrebbe arrivare a una rottura insanabile? Per ora i segnali a riguardo sono contrastanti, certo è che Singh adesso ha una freccia in più nel suo arco anche in vista del prossimo budget federale, che potrà essere approvato in parlamento solamente con il voto decisivo dei deputati dell’Ndp. Per Trudeau si apre quindi una nuova stagione politica all’insegna dell’incertezza.

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