OTTAWA – L’ingerenza straniera in Canada si estende oltre le elezioni e riguarda anche altri settori-chiave della società: è quanto sta emergendo dalle udienze degli ultimi giorni dell’inchiesta pubblica sulle interferenze straniere in Canada.
Martin Green, esperto di intelligence straniera ed ex membro del Privy Council Office, parlando nell’udienza di ieri, ha affermato che un rapporto preparato nel gennaio del 2022 concludeva che la Cina sta andando oltre il semplice tentativo di influenzare il Canada. “Non si può guardare alle interferenze straniere solo attraverso la lente del sistema elettorale”, ha detto Green. “Penso che (il fenomeno) sia molto più esteso di così. Nel caso di un Paese come la Cina, c’è chiaramente un ‘kit’ di strumenti molto sofisticato che comprende la difesa estera, la sicurezza nazionale e le attività di intelligence, c’è la coercizione economica, c’è la pressione militare, c’è lo spionaggio…”.
E c’è pure la stampa, quella etnica, come era emerso in una delle udienze della settimana scorsa, quando alcuni giornalisti indiani e cinesi avevano rivelato che i governi di India e Cina cercano di influenzare le relative comunità della diaspora in Canada facendo pressioni sui media etnici affinché riflettano le loro posizioni e sopprimano gli argomenti che non vogliono che vengano discussi, come per esempio il separatismo del movimento Sikh per l’India o le questioni di Hong Kong e Taiwan per la Cina.
Tornando all’udienza di ieri, Green ha detto di aver consultato l’ex consigliere per la sicurezza nazionale del primo ministro Justin Trudeau, David Morrison, riguardo al rapporto speciale del gennaio del 2022. Ha detto di aver successivamente inviato il rapporto al successore di Morrison, Jody Thomas, e di aver sollevato la questione con lei durante una serie di incontri. Green ha poi aggiunto di non saper spiegare perché Thomas non avesse condiviso il rapporto con Trudeau.
L’udienza di ieri dell’inchiesta federale sulle interferenze straniere, guidata dalla commissaria Marie-Josée Hogue, era ancora in corso mentre scriviamo: erano attesi a testimoniare i funzionari della sicurezza che lavorano nell’ufficio del primo ministro, alcuni dipendenti del Privy Council Office che lavorano su questioni di sicurezza ed intelligence ed anche i rappresentanti del Canadian Heritage Department.
Nel corso della settimana, saranno inoltre sentiti l’ex ministro della Pubblica Sicurezza, Marco Mendicino, e l’attuale ministro degli Esteri, Mélanie Joly.
Le ultime udienze della commissione d’inchiesta stanno esaminando la capacità delle varie agenzie canadesi di individuare, scoraggiare e contrastare le interferenze straniere: in particolare, si fa riferimento alle possibili ingerenze di Cina, India, Russia ed altri Paesi che avrebbero cercato di influenzare le elezioni federali canadesi del 2019 e 2021.
La relazione finale dell’indagine è prevista entro la fine dell’anno.
Nella foto in alto: il primo ministro del Canada, Justin Trudeau, in visita ad un tempio dei Sikh – i separatisti indiani – nel 2017 (dalla sua pagina Twitter X – @JustinTrudeau)