Gli chef italiani nel mondo

Préfète, ingénieure e cheffe:
così la lingua si è tinta di rosa

TORONTO – Ormai dire coiffeuse o institutrice, le versioni femminili di coiffeur (parrucchiere) e institueur (maestro) non suscita più nessuna meraviglia, visto il loro largo utilizzo già da tempo. Tuttavia, invece, le professioni legate ad una posizione di potere, come prefetto, deputato, professore, giudice, venivano usate al maschile anche per una donna.

Questa è stata fino a poco fa la posizione ufficiale dell’Académie Française, fondata nel 1635 dal cardinale Richelieu e da allora istituzione garante di correttezza ed evoluzione della lingua francese nel mondo. Dopo molte pressioni e, soprattutto, molte abitudini nei media ormai consolidate, gli ‘’Immortali’’, una sorta di congresso di 40 membri fra storici, poeti, scrittori e giornalisti,  hanno deciso di cambiare , se non altro, sui nomi dei mestieri, gradi, titoli e funzioni, lasciando semplicemente libertà di uso.

L’Académie Française, custode della lingua transalpina in maniera oltremodo ortodossa, si è fatta superare in questi anni da Paesi francofoni più attenti all’uso e alle esigenze dei tempi come Belgio, Svizzera e, soprattutto, il Québec, la Provincia francofona canadese. La teoria finora difesa dall’Académie era che ‘’al contrario di un mestiere, una funzione è distinta dal suo titolare e indifferente al suo sesso’’. Quindi, si è sempre detto madame le Directeur, signora il direttore, e madame le Ministre, signora il ministro, sfidando la logica, i tempi e un po’ anche il senso del ridicolo. Il rapporto approvato a larga maggioranza stabilisce che ‘’non esiste alcun ostacolo di principio alla femminizzazione dei nomi di mestieri e professioni’’. Nel nuovo dizionario le nuove parole, qui di seguito, verranno poi inserite ufficialmente.

ÉCRIVAINE : entra nel francese corretto la versione femminile della parola écrivain, ‘’scrittore’’, dunque ‘’scrittrice’’. Peraltro già di uso comune, così come il vocabolo che corrisponde all’italiano ‘’autrice’’, declinato in più modi: ‘’auteure’’, ‘’autoresse’’, ‘’autrice’’.

SAPEUSE- POMPIÈRE: dal maschile ‘’sauper-pompier’’ (letteralmente geniere-pompiere) è la nuova versione del vigile del fuoco donna.

PRÉFÈTE: arriva nel vocabolario francese l’incarico di ‘’prefetta’’, corrispettivo femminile di ‘’prefet’’, così come ora si dirà ‘’députée’’ per ‘’deputata’’; ‘’avocate’’, cioè ‘’avvocata’’ e ‘’procureure’’, nel caso di un capo della procura donna, ‘’procuratrice’’.

INGÉNIEURE: si declina al femminile ‘’ingénieure’’, nel caso di una ‘’ingegnere’’. Molti di questi nuovi termini, fuori dalla Francia, in particolare nel francese parlato in Canada, le variazioni per genere erano già diffuse nel linguaggio corrente da circa quarant’anni.

CHEFFE: Il ‘’capo’’ di una cucina, lo ‘’Chef’, prende ufficialmente una ‘’effe’’ e una ‘’e’’ per formare il femminile ‘’Cheffe’’, cosa che già si sta rapidamente diffondendo nell’ambito culinario a livello planetario.

Alex Ziccarelli

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