La lettera

“Perché i nostri medici
continuano a fare
lo smart working?”

VANCOUVER – Caro Direttore del Corriere Canadese, forse mancano medici, così come i camerieri o altre figure importanti della nostra Società lavorativa, sia qui in Canada, che come per esempio alla Regione Calabria, che “vergognosamente” assume medici Cubani, non utilizzando le Maestranze Italiane, offrendo le stesse misure finanziarie dei nostri medici Italiani.

Ma ritengo che il problema sia un altro, tanto che ho chiesto lumi al Ministero della Sanità della British Columbia (senza ancora una risposta), dove ho espresso le mie perplessità proprio su questo problema. Ho chiesto: come mai prima del Covid i nostri medici ci accoglievano nei propri uffici, con tutte le malattie infettive e non, seduti tutti al fianco di altri malati, e ci visitano in “presenza”, e senza mascherina, e dandoci una diagnosi, ed ora che, siamo tutti liberi, e che possiamo andare al cinema, al ristorante, incontrarci, abbracciarci, (con o senza mascherina), baciarci, oggi che, anche se ci siamo auto-testati ed abbiamo il Covid, al nostro libero piacimento possiamo fare i 5 giorni di “clausura” o andare in giro con il Covid, senza dichiararlo agli altri o a chi, al Sistema Sanitario, per meglio comprendere l’andamento del Covid attuale e siamo vicini all’autunno.

Direttore, dopo averci recluso a casa per mesi, senza contatto con il lavoro e la società, perdendo queste figure importanti della Società lavorativa, dopo aver espresso questa mia spiegazione, la mia domanda al Ministero della Sanità era: dopo tutto questo, ed ora che siamo liberi, perché i nostri medici continuano con lo “smart working”, che poi tanto smart non è? Come puoi fare una diagnosi al telefono (e non una video call), mancano i medici? Se i camerieri sono spariti perché hanno trovato un altro lavoro, e forse hanno riempito le file della costruzione, grazie anche ai sussidi del Governo anche dopo il Covid, mi domando, è possibile che i medici, con tutto quello che hanno e guadagnano (non paragonabile ai camerieri), hanno anche loro riempito le file della costruzione?

La verità, secondo me la verità è che è più facile stare comodamente seduti e rispondere al telefono, che visitare un paziente dal vivo. Un’altra domanda che ho fatto e che faccio anche ai suoi lettori: questa è una norma dettata dal Governo o è una “libera facoltà decisionale” dei medici? Perché l’altra risposta telefonica è: “…di andare al Pronto Soccorso dell’Ospedale…” a riempire le file dell’Ospedale, per un mal di panza, affogando il serio lavoro delle Maestranze dell’Emergenza Ospedaliera, che (quelli sì) visitano e fanno diagnosi “Ad Personam”.

Direttore, facciamoci delle domande e diamoci delle risposte: io me le sono fatte, sono mesi che, comodamente, il mio medico continua a “visitarmi” via telefono, e forse “telepaticamente” dando risposte alle mie problematiche fisiche. Direttore, questa non è una “moderna” soluzione, ma una vera “diserzione” alla propria missione e giuramento di Ippocrate, e sono sicuro, che molti medici non sanno chi è Ippocrate.

Grazie per l’ospitalità,

Giovanni Trigona, Private Chef, Vancouver (BC)

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