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ONU, riflettori su Giorgia: e lei punta allo Spazio

NEW YORK – I riflettori sono puntati tutti su di lei: è la premier italiana Giorgia Meloni la protagonista della 79esima sessione dell’Assemblea Generale della Nazioni Unite in corso a New York mentre scriviamo. Proprio alla presidente del Consiglio dei Ministri italiano, infatti, è stato assegnato il Global Citizen Award 2024, prestigioso premio consegnato ogni anno dell’Atlantic Council: la cerimonia di consegna è prevista alle ore 19, durante un gala organizzato per l’occasione. Ma la notizia è doppia: infatti, non solo la premier viene insignita del Global Citizen Award 2024, ma lo riceve direttamente dalle mani di Elon Musk, patron di Tesla, X (Twitter) e SpaceX (e grande supporter di Donald Trump alle elezioni presidenziali Usa).

Con il premio – quest’anno assegnato anche al presidente del Ghana, Nana Addo Dankwa Akufo-Addo, al primo ministro greco, Kyriakos Mitsotaks, ed alla vicepresidente della holding sud-coreana CJ Group, Miky Lee – , l’Atlantic Council intende riconoscere alla Meloni “il suo ruolo pionieristico di prima donna Capo di Governo in Italia, il suo forte sostegno all’Unione Europea e all’alleanza transatlantica nonché per la sua presidenza del G7 nel 2024”.

Dopo l’incontro pubblico all’Atlantic Council, Musk e la Meloni avranno anche una conversazione a porte chiuse per parlare delle opportunità di investimento nei settori dell’intelligenza artificiale e dello spazio. Ed ecco la terza notizia: l’interesse della premier italiana e del suo governo verso possibili – ed ingenti – investimenti “spaziali” e tecnologici nel Belpaese. Del resto, già ieri (a margine dei lavori della 79esima Assemblea Generale dell’Onu), la stessa Meloni ha tenuto una serie di incontri con esponenti del settore dell’innovazione e in particolare con gli amministratori delegati di Google-Alphabet (Sundar Pichai), Motorola (Greg Brown), Open AI (Sam Altman). Al centro dei colloqui, come riferisce un approfondito servizio di Startmag.it (che potete leggere qui), le prospettive dello sviluppo tecnologico e informatico globale con particolare riferimento all’Intelligenza Artificiale, alle opportunità da cogliere ed ai rischi da prevenire. Sono stati inoltre discussi i piani di investimento dei diversi gruppi in Italia e quali iniziative poter adottare, anche alla luce della posizione strategica dell’Italia al centro del Mediterraneo, per incrementare la competitività italiana nei settori a più alta tecnologia, in particolare facendo leva sulle eccellenze italiane dell’alta formazione e della ricerca.

L’interesse del governo italiano per il mondo della tecnologia spiega dunque in qualche modo perché la stessa Meloni avrebbe espressamente chiesto di ricevere il premio dalle mani di Musk. Non si tratterebbe quindi (soltanto) di un “endorsement” per Donald Trump, ma di un preciso interesse italiano: a dissipare ogni dubbio ci ha pensato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che in un’intervista al Corriere della Sera ha definito la decisione puramente “imprenditoriale”, piuttosto che politica. “Il governo è neutrale sulla campagna americana. Abbiamo lavorato sempre bene con tutti i presidenti, legare ad un candidato il nostro rapporto con gli Usa sarebbe suicida. Ho conosciuto Harris e Trump, ho lavorato bene con Biden e con Blinken”, ha aggiunto Tajani.

Intanto, ieri la stessa Meloni è intervenuta al Vertice del Futuro nell’ambito dell’assemblea generale dell’Onu, ribadendo la posizione italiana sulla riforma del Consiglio di Sicurezza, che non può “prescindere dai principi di uguaglianza, democraticità e rappresentatività. La riforma – ha spiegato la premier – ha un senso se viene fatta per tutti e non solo per alcuni. Non ci interessa creare nuove gerarchie e non crediamo che esistano nazioni di serie A e di serie B. Esistono le Nazioni, con le loro storie, le loro peculiarità ed i loro cittadini che hanno tutti gli stessi diritti perché gli individui nascono tutti liberi e uguali”.

“Viviamo un tempo di crisi, però le crisi nascondono sempre una opportunità – ha aggiunto la premier – , del resto la parola ‘crisi’ deriva dal greco crisis, che significa scelta, decisione: le crisi costringono a mettersi in discussione, a schierarsi, non consentono di tentennare. Nessuno Stato può governare le crisi del nostro tempo, per questo l’Italia è una convinta sostenitrice del multilateralismo e della sua istituzione più rappresentativa che è l’Onu, nella quale ogni voce viene ascoltata: il luogo nel quale siamo chiamati ad imparare, a capirci, a rispettarci”.

E, naturalmente, ha parlato anche di intelligenza artificiale: “Se venisse utilizzata per dividere ulteriormente gli equilibri globali, allora gli scenari sarebbero potenzialmente catastrofici. La politica deve garantire che l’intelligenza artificiale rimanga controllata dall’uomo e mantenga l’uomo al centro. Questi sono tutti temi che affrontiamo in questo patto, e sono tutti temi che l’Italia ha voluto mettere al centro dell’agenda del suo anno di presidenza del G7. Non dobbiamo mai dimenticare che le decisioni che prenderemo oggi saranno il mondo in cui vivranno i nostri figli nel domani. Come disse William Stanley Merwin, uno dei principali poeti americani del dopoguerra, noi ‘siamo l’eco del futuro’ “.

Nella foto in alto, Giorgia Meloni durante il suo intervento all’ONU (screenshot dal video sul canale YouTube della Presidenza del Consiglio – https://www.youtube.com/@palazzochigi)

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