TORONTO – Non più solo pizze, patatine, coscette di pollo o cibi etnici: sulla app Uber Eats, in Ontario, si potrà ordinare anche cannabis. Ad annunciare la novità è la stessa Uber Technologies Inc che, attraverso i propri portavoce, fa sapere di avere avviato una collaborazone con un rivenditore di cannabis, Tokyo Smoke, per consentire gli acquisti di “erba” tramite la sua piattaforma di consegna di cibo a domicilio. L’accordo, però, non include la consegna a casa, ma consente agli utenti di ordinare il prodotto da ritirare, poi, presso il rivenditore dove il personale controllerà il documento d’identità dell’acquirente per assicurarsi che soddisfi il limite di età per l’acquisto di cannabis.
Uber, che già distribuisce liquori attraverso la sua unità Eats, aveva da tempo puntato gli occhi puntati sul fiorente mercato della cannabis: un mercato enorme, quello della marijuana in Canada dove le vendite di cannabis ammonteranno a $ 4 miliardi a fine 2021 e si prevede che cresceranno fino a $ 6,7 miliardi nel 2026, secondo i dati della società di ricerche di settore BDS Analytics.
Un mercato che però, a distanza di più di tre anni dalla legalizzazione della cannabis ricreativa in Canada, è ancora “inquinato” dalla presenza di produttori illegali che controllano una grande quota delle vendite annuali totali. Certo è che i lockdown e le restrizioni causate, via via, dalla pandemia hanno stimolato la domanda di prodotti (illegali o no) correlati alla cannabis da parte delle persone bloccate a casa e quindi con opzioni di “intrattenimento” limitate.
La partnership Uber-Tokyo, secondo gli stessi portavoce della celebre app, , aiuterà gli adulti canadesi ad acquistare cannabis sicura e legale, aiutando a combattere il mercato illegale sotterraneo che rappresenta ancora oltre il 40% di tutte le vendite di cannabis non medica a livello nazionale, ha affermato Uber lunedì.
Quanto ad una possibile espansione di un simile mercato, Uber ha affermato che al momento non ci sono novità ma che la società continuerà a “monitorare attentamente le normative e le opportunità mercato per mercato. E man mano che le leggi locali e federali si evolveranno, esploreremo opportunità con i commercianti che operano in altre regioni”.