Ontario, contagi altalenanti: ora calano
Le percentuali dei vaccinati in Canada
TORONTO – È tornato ad essere altalenante il ritmo dei contagi in Ontario. Ieri, la provincia ha registrato più di 300 nuovi casi (331) e altri 7 decessi. Infezioni in calo, dunque, rispetto alle 422 di lunedì ma in aumento rispetto alle 269 di una settimana fa. Comunque decisamente meglio di un anno fa: in questo stesso giorno del 2020, la provincia aveva segnalato 948 nuovi casi.
La media mobile di sette giorni di nuove infezioni è ora pari a 371, rispetto alle 362 di lunedì e alle 364 di una settimana fa. I laboratori provinciali hanno elaborato 20.148 test nelle ultime 24 ore, producendo un tasso di positività dell’1,5%, invariato rispetto a una settimana fa.
Dei casi di ieri, 42 sono stati segnalati a Toronto, 36 nella regione di Peel, 44 a York, 19 ad Halton e 2 a Durham. Altrove in Ontario, 23 nuovi casi sono stati registrati a Ottawa, 22 a Simcoe Muskoka e 21 a Hamilton.
Tra le infezioni di ieri, 156 sono state rilevate in persone non vaccinate, 14 parzialmente vaccinate, 136 completamente vaccinate e 25 con uno stato vaccinale sconosciuto. Finora, l’88% degli abitanti dell’Ontario idonei ha ricevuto una dose di vaccino e l’84% ne ha ricevute due.
230 le persone con il virus ricoverate negli ospedali di tutta la provincia e 136 nelle unità di terapia intensiva. Di queste ultime, 84 respirano con l’assistenza di un ventilatore. Inoltre, 122 dei pazienti in terapia intensiva non sono completamente vaccinati o hanno uno stato di vaccinazione sconosciuto e soltanto 14 sono completamente vaccinati.
Dall’inizio della pandemia, in Ontario ci sono stati 600.708 casi di coronavirus confermati in laboratorio e 587.727 (di queste, 383 sono guarite ieri): restano 3.100 casi attivi (noti) in tutta la provincia. Il bilancio delle vittime legate al virus dell’Ontario ha invece raggiunto quota 9.881 persone.
Ieri il Quebec ha segnalato 490 nuovi casi (contro i 497 di lunedì) e l’aumento dei ricoveri in terapia intensiva. Sono inoltre 6 i decessi dovuti al coronavirus, secondo i dati provinciali, che portano il totale dei decessi a 11.502. Delle 490 nuove infezioni, 301 (61%) sono state rilevate in persone non completamente vaccinate, mentre 189 casi (38%) in persone che hanno ricevuto la seconda dose di vaccino più di sette giorni fa.
Nelle ultime 24 ore, 22 persone sono state ricoverate in ospedale e 16 pazienti sono stati dimessi, per un aumento complessivo di 6 persone ricoverate. Un totale di 250 persone sono ora in ospedale con il virus.
Tra i nuovi ricoverati, 16 non sono vaccinati e 6 hanno avuto la seconda vaccinazione più di una settimana fa. Anche il numero delle persone in terapia intensiva è aumentato di quattro rispetto al giorno prima, per un totale di 71.
In Quebec sono 4.497 i casi ancora attivi (e noti) in tutta la provincia, con un aumento di 82 da lunedì.
Nelle ultime 24 ore sono state somministrate ulteriori 10.759 dosi di vaccino. Complessivamente in provincia sono stati erogati 13.260.203 vaccini. A martedì, sono state somministrate 6.793.078 prime dosi, coprendo il 79% dell’intera popolazione del Quebec, mentre sono state somministrate 6.509.941 seconde dosi, il 75 % della popolazione totale. Considerando solo gli idonei (dai 12 anni in su), il 90% ha ricevuto la prima dose e l’87% due.
Ma qual è, a proposito, la situazione vaccinazioni in tutto il Canada?
Secondo i dati aggiornati a ieri, calcolati sulla base della popolazione idonea (quindi di età superiore ai 12 anni), la provincia con la più bassa percentuale di vaccinati è l’Alberta dove l’86,50% ha ricevuto la prima dose e il 79,73% ne ha ricevute due. Quasi tutte le altre sono ormai al 90% della popolazione idonea con una prima dose, con il picco massimo dei Territori del Nord Ovest dove tale percentuale sfiora il 98%. Per le secondi dosi, quindi i cosiddetti “fully vaccinated”, anche in questo caso spiccano i Territori del Nord Ovest (92,77%), con lo Yukon (90,21%) e Prince Edward Island (90,15%), mentre tutte le altre province sono tra l’80 e l’89%, fatta eccezione per il Nunavut (78,21%) e, appunto, l’Alberta.