Toronto

Olivia Chow tassa i ricchi,
ma non basterà

TORONTO – La “cura-Chow” è iniziata: nella seduta di mercoledì, il consiglio comunale ha votato a favore di una serie di strumenti di entrate per contribuire a colmare un buco di bilancio di miliardi di dollari.

Gli strumenti fiscali, che sono stati sostenuti all’unanimità dal comitato esecutivo della prima cittadina il mese scorso, e la spinta per ottenere più fondi da parte di Ottawa per affrontare la crisi dei rifugiati erano tra i principali punti all’ordine del giorno del consiglio di mercoledì.

In particolare, i consiglieri hanno votato a favore di due iniziative generatrici di entrate: aumenti graduali dell’imposta municipale sul trasferimento fondiario su case di lusso del valore di 3 milioni di dollari e più e la rimozione di un limite di cinque dollari all’ora per i parcheggi in strada. I consiglieri hanno inoltre approvato un ulteriore studio su una tassa per i parcheggi commerciali, una tassa mensile per la telefonia mobile per i costi del 911 ed un aumento della tassa sulle case sfitte. I consiglieri hanno inoltre approvato di chiedere alla Provincia il permesso di implementare un’imposta municipale sulle vendite di beni e servizi venduti a Toronto.

I nuovi aumenti graduali dell’imposta sul trasferimento fondiario si applicherebbero alle proprietà residenziali di alto valore, inclusa un’imposta del 3,5% per le proprietà con un valore compreso tra 3 milioni e 4 milioni di dollari, il 4,5% per le proprietà con un valore compreso tra 4 e 5 milioni di dollari, il 5,5% per le proprietà di valore compreso tra 5 e 10 milioni di dollari, il 6,5% per le case di valore compreso tra 10 e 20 milioni di dollari e il 7,5% per tutte le proprietà di valore superiore a 20 milioni di dollari.

Il sindaco Olivia Chow ha affermato che ci sono due aspetti del suo “piano”. “Un aspetto è ciò che la città può fare… chiediamo alle persone che acquistano case di lusso di pagare un po’ di più. E gli speculatori che lasciano i loro appartamenti vuoti nel mezzo di una crisi immobiliare, dovrebbero pagare un po’ di più”, ha detto. “L’altro aspetto di cui stiamo discutendo è ciò che chiediamo di ‘fare’ al governo federale e provinciale”.

I funzionari comunali, a loro volta, hanno avvertito che nessuno degli strumenti di entrate presi in considerazione sarà sufficiente per riportare la città in attivo e che il Comune vedrà un deficit di bilancio previsto di quasi 50 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni. E se i governi federale e provinciale non forniranno alla Città nuovi strumenti di reddito, il Comune potrebbe essere costretto a tagliare servizi e progetti.

C’è poi il problema dei rifugiati, il cui numero è aumentato a dismisura. “In due anni esatti, siamo passati da 537 persone (rifugiati e richiedenti asilo) nel sistema di accoglienza ad oltre 3.300”, ha affermato il City Manager, Paul Johnson. Un recente rapporto indica che entro la fine dell’anno potrebbero esserci fino a 4.500 richiedenti asilo nel sistema di accoglienza della città. “Il sistema di accoglienza a Toronto non ha alcuna capacità aggiuntiva per sostenere le persone senza dimora”, ha sottolineato Johnson. “Oltre 10.000 persone ogni notte vengono ospitate in un modo o nell’altro e questa non è una soluzione sostenibile a lungo termine”. I funzionari comunali hanno quindi raccomandato di chiedere formalmente che il governo federale fornisca “rimborsi completi alla città” per i 200 milioni di dollari stimati in costi previsti per il 2023 per sostenere i rifugiati e di sollecitare, altresì, “un impegno continuo” da parte di Ottawa sul programma di assistenza abitativa ad interim, compresi 250 milioni di dollari in finanziamenti per il 2024 e “finanziamenti futuri” fino a quando la domanda di alloggi non sarà a “livelli sostenibili”. Un’altra raccomandazione prevede di presentare una richiesta ai federale per un aumento del Canada – Ontario Housing Benefit, che includerebbe un impegno di finanziamento di 6,6 milioni di dollari per Toronto.

La “cura-Chow”, insomma, non basta: per risolvere la crisi abitativa, sostenere l’afflusso di rifugiati in arrivo in città e affrontare il deficit di bilancio sarà comunque necessario il sostegno finanziario da parte di altri livelli di governo.

Nella foto in alto, il sindaco Olivia Chow (screenshot da https://www.youtube.com/TorontoCityCouncilLive)

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