TORONTO – Altri 20 decessi si sono aggiunti, ieri, alla tragica “conta” dei morti in Ontario. Ma il totale, da inizio pandemia, non è di 12.638 (12.618 decessi fino all’altro ieri, più i venti di ieri), bensì di 12.149. Le autorità sanitarie provinciali, infatti, hanno deciso di rivedere tutti i dati, stornando dal conteggio totale le morti “sospette”, cioè quelle non direttamente attribuibili solo al Covid-19. E da una prima analisi, sarebbero 489 i precedenti decessi non riconducibili a quella categoria.
A partire da oggi, venerdì, il Ministero della Salute inizierà dunque a suddividere i morti in tre categorie: quelli per i quali il Covid-19 ha contribuito al decesso, quelli causati dal Covid-19 e quelli per i quali la causa del decesso è sconosciuta o mancante dai dati provinciali.
“Questo cambiamento fornirà una rappresentazione più accurata dei decessi dovuti al Covid-19 piuttosto che di tutti i decessi nelle persone con il virus”, ha fatto sapere la Provincia. Secondo i dati provinciali, al 6 marzo circa l’84% dei decessi per Covid-19 è stato causato dal virus oppure il virus stesso ha contribuito a causare la morte, mentre il 4,2% dei decessi nelle persone con Covid-19 non era correlato al virus. Inoltre, la Provincia da oggi inizierà a segnalare anche il tasso di decessi-Covid in base allo stato di vaccinazione ed alla fascia di età.
Un’altra novità riguarderà i contagi. A causa delle restrizioni ai test stabilite a dicembre, che hanno ampiamente limitato l’idoneità ai test (riservati, da oltre due mesi, alle sole categorie “a rischio”)la Provincia ha affermato che alcuni indicatori sono diventati “meno rilevanti” durante l’ondata di Omicron. “In questo contesto, non siamo più in grado di tracciare con precisione il numero totale di casi di Covid-19 in Ontario. Di conseguenza, a partire dall’11 marzo, interromperemo la segnalazione sulla diffusione dei contagi”. e progressivamente i casi in contesti “non ad alto rischio” saranno completamente rimossi dai dati della Provincia che continuerà a riportare percentuali di positività, ricoveri in reparti ordinari e ricoveri in terapia intensiva, che i funzionari sanitari considerano ancora “indicatori chiave”.
Tornando ai dati di ieri, i pazienti ancora presenti negli ospedali sono 742 (in calo rispetto ai 751 dell’altro ieri): di questi, 244 sono in terapia intensiva (+3) e 130 respirano con l’aiuto di un ventilatore.
I laboratori provinciali hanno elaborato 14.695 campioni di test, generando un tasso di positività dell’11,2%. I casi rilevati sono 2.125. La maggior parte delle infezioni è stata registrata a Toronto (305), Peel Region (162), Ottawa (137) e Middlesex-London (103). Altre aree sono numeri relativamente alti sono Simcoe Muskoka (97), Durham Region (93), Hamilton (90) e Windsor-Essex (88). I casi attivi e noti in Ontario sono, ufficialmente, 15.950.
Intanto, anche il Quebec si appresta a ricontare i suoi morti. Ieri sono stati registrati altri 15 decessi, che porterebbero il totale da inizio pandemia a 14.141, ma il direttore ad interim della Sanità Pubblica, Luc Boileau, ha precisato che nell’elenco figurano tutti i pazienti positivi al Covid-19 che sono morti e non solo quelli deceduti a causa del virus. E, secondo un suo calcolo, circa il 30% delle persone è morto positivo al virus ma non a causa del virus.
Quanto alle ospedalizzazioni, ieri i pazienti ricoverati in Quebec erano 1.162 (contro i 1.222 dell’altro ieri), dei quali 69 in terapia intensiva (numero invariato). Lo stesso Boileau ha però affermato che circa la metà di quei ricoveri riguardano in realtà pazienti ricoverati per altri motivi e nei quali il virus è stato rilevato durante lo screening di ingresso in ospedale.
I casi attivi e noti in Quebec sono, ufficialmente, 13.340. Ma il dato più attendibile – data la limitazione dell’accesso ai test alle sole categorie ” a rischio”) – è quello delle autodichiarazioni dei cittadini nel portale del governo: su 105. 574 test rapidi inseriti finora, sono positivi ben 82.427. Soltanto ieri, su 444 test inseriti, sono positivi 327.
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